rassegna stampa

Voglio dei guerrieri. E oggi per vincere rinuncerei al gioco

Rudi Garcia in questo periodo comunica serenità. Per questo la sua conferenza, più che di pretattica pura, è piena di verità solo parziali.

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Innegabile: Rudi Garcia in questo periodo comunica serenità. Per questo la sua conferenza, più che di pretattica pura, è piena di verità solo parziali. Che proviamo a decrittare nel modo più chiaro alla nostra maniera: anche con un sorriso. «La Juventus è favorita per lo scudetto: non hanno dato via nessuno e preso tre giocatori di qualità, ma non vuole dire che non andremo a Torino per dire la nostra».E ci mancherebbe altro. Abbiamo una rosa più completa rispetto allo scorso anno e finora stiamo giocando anche meglio. La Roma in questo momento può battere chiunque. «La conseguenza di giocare bene spesso è un risultato positivo, ma non vuole dire che essere brutti non porti a risultati. In ogni caso dovremo essere intelligenti e cambiare le cose, se serve».Ho abituato la squadra a fare spettacolo perché sono convinto che così sia più facile vincere. Stavolta, però, accetterei anche di giocare male pur di strappare i tre punti, perché in fondo gli scudetti si vincono anche così. E a proposito di cambiare pelle, una cosa l’ho rivelata: «La Juve con Allegri in fase di non possesso gioca più alta rispetto a quella di Conte». Proprio ciò che mi serve per le ripartenze di Gervinho, Florenzi, Iturbe e Ljajic. Tanto il traffico lo dirige Totti. «L’impatto fisico l’hanno loro, hanno giocatori bravi. È uno dei parametri dei bianconeri, ma noi siamo pronti a questo. Anche noi dobbiamo andare nei contrasti, è una delle armi che ha usato l’Atletico Madrid. Anche loro fanno pressing aggressivo e noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo essere in grado di recuperare la palla, e questo non si fa con le scarpe da danza».

Il primo che vedo provare a ballare sulle punte lo caccio. In campo voglio vedere guerrieri. Per questo credo di essere stato chiaro quando ho detto: «Penso che Tevez sia il giocatore più decisivo tra i bianconeri, lo dicono i numeri». Per carità, non invidio niente a nessuno, ma se avessi undici giocatori col carattere dell’Apache, mi sentirei un po’ più tranquillo. «Nessuno dei miei non reggerà i 90 minuti. Abbiamo avuto cinque giorni di riposo, saranno tutti al massimo dell’energia».«Meno male che la Juventus ha avuto 24 ore in meno per recuperare perché in un mondo ideale i miei «vecchietti» — Maicon, Cole, Keita e Totti — sarebbe meglio che giocassero una volta alla settimana. Ma per fortuna che in questo periodo corrono tutti il doppio. «Castan è a casa per un virus gastrointestinale, ma penso che tutti gli infortunati saranno tornati per la partita contro il Chievo il 18 ottobre».Magari. Di Balzaretti purtroppo ho perso le tracce, Strootman ho detto già che spero di riaverlo per dicembre e Castan purtroppo ci ha fatto spaventare per le difficoltà di individuare i suoi malesseri. Ma adesso non ci pensiamo. Scommetto che se battiamo la Juve resusciteranno tutti. Perché la felicità a volte fa miracoli.