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Vlahovic-Abraham: potenza, classe e ricerca del gol

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Giovani, costati tanto, pronti a decollare. Dusan vuole aiuto, Tammy deve sbloccarsi

Redazione

Il dubbio resta e se lo portano dietro in tanti. Chi è davvero più forte tra Dusan Vlahovic e Tammy Abraham? Difficile dirlo, scrivono Marco Guidi e Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport,  magari una mano ce la daranno proprio loro due stasera, indirizzando una partita che ha un bisogno disperato dei suoi centravanti per potersi accendere e decollare.

Finora Vlahovic di gol ne ha segnati due (al Sassuolo), ma è sembrato spesso scollato dal resto della squadra, toccando addirittura la miseria di 9 palloni in casa della Sampdoria. Abraham invece, dopo la stagione-record dello scorso anno (27 gol) ancora non ha mai fatto centro. Uno è stato pagato oltre 81,6 milioni, l’altro 40. Rappresentano gli investimenti top dei loro club in questo ultimo periodo, oltre che i due centravanti su cui Juventus e Roma vogliono costruire il futuro.

Aiutati che dio ti aiuta. Facile da dire, ma quando ti chiami Dusan Vlahovic e i palloni ti arrivano con il contagocce, la tentazione di allargare le braccia è forte. E con la Samp, il centravanti serbo qualche gesto plateale non se l’è risparmiato. Di quei 9 palloni tre Dusan li ha toccati nei primi 45’, compresi il calcio d’inizio e l’«autopalo» su di un corner blucerchiato. "Se ne toccasse anche uno solo, facendo gol, sarei più che felice", ha detto ieri con un sorriso Allegri. Ma non si può negare che essere coinvolto di più e godere di più assistenza possa fare bene alla fiducia di Dusan.

Abraham, invece, ha una voglia pazzesca di togliersi di dosso quella scimmietta che si porta dietro da un po’. È vero che il gol non è un’ossessione, ma è anche vero che non aver ancora mai messo dentro un pallone da inizio stagione un po’ gli pesa eccome. Nelle amichevoli poteva riuscirci con quel rigore spedito alle stelle contro la Portimonense, con Salernitana e Cremonese si è divorato due gol clamorosi, arrivando sempre poco convinto sul pallone.

È arrivato quindi il momento di cambiare registro, riprendendo quel discorso interrotto nella scorsa stagione proprio a Torino, anche se in un altro stadio, l’Olimpico granata. Lì, infatti, sono arrivati le ultime reti di Tammy in giallorosso. Stasera, però, va a caccia di un gol che cambi la storia.

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