Non è un ultimatum ma, se non il futuro, almeno la tempistica del nuovo stadio della Roma, passa attraverso la volontà di Rodovan Vitek di chiudere l’acquisto dell’area entro il 30 giugno, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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Vitek deve correre. Per Tor di Valle limite al 30 giugno
Se non si chiude, occorre una proroga per Eurnova, ma il Comune non vuole perdere tempo. E Friedkin è in attesa
Le premesse sono note. Il magnate ceco a febbraio aveva trovato un accordo con Unicredit, detentrice della pesante esposizione debitoria, per rilevare le tre società di Luca Parnasi, compresa Eurnova proprietaria dei terreni di Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio ed il relativo “business park”.
La cifra pattuita era pari a circa 300 milioni, ma gli effetti della pandemia prima hanno stoppato la trattativa e poi hanno fatto sì che Vitek chiedesse uno sconto robusto, diciamo nell’ordine del 20%. Al momento c’è ottimismo per la trattativa con Unicredit, ma lo sconto offerto sarà sensibilmente più basso.
Inutile dire che se a luglio Friedkin riprenderà a trattare, avere in mano anche il placet per lo stadio sarebbe determinante.
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