Anche Gonzalo Villar, come Perez, ha dovuto far fronte a una grossa delusione. Nato a Murcia e cresciuto nell’Elche, nel 2015 quando il club fallì fu ceduto al Valencia per 200.000 euro. È arrivato al Valencia Mestalla, il filial del club, si è fatto strada arrivando a debuttare in prima squadra in un’amichevole in Arabia Saudita contro vecchie glorie come Deco, Ronaldinho, Crespo. Poi qualcosa è andato storto: "Sono finito in mezzo a una guerra tra due dirigenti che non si amavano, conflitto del quale io non ero al corrente – ha raccontato a Marca –. Io non volevo andar via, a Valencia ho passato tre anni meravigliosi e la mia intenzione era quella di rinnovare il contratto. Però mal consigliato ho firmato un documento senza leggerlo e senza alcuna idea di questioni legali e sono finito in un ciclone. Sui social mi hanno massacrato dicendomi di tutto per la scarsa fedeltà mostrata al Valencia: io ci ho fatto rapidamente l’abitudine, se fai il calciatore metti in conto che possano arrivare elogi ma anche insulti, ma tornare a casa e veder mia madre in lacrime è stato bruttissimo, sono stati i giorni peggiori della mia vita".Villar è finito all’Elche, in Segunda, col Valencia che si è tenuto l’80% del suo cartellino ma che non voleva riprenderlo dopo quanto era successo. L’anno scorso si è assestato, quest’anno era titolare fisso in una squadra che sta lottando per la promozione. Ora il grande salto alla Serie A, con tanta voglia di dimenticare il passato.
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Villar nella bufera a Valencia. Poi la rinascita con l’Elche
Il nuovo centrocampista della Roma: "Sono finito in mezzo a una guerra tra due dirigenti che non si amavano, sui social mi hanno massacrato"
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