Negli ultimi 4 mesi di campionato Jordan Veretout si è potuto riposare soltanto nell’ultima mezz’ora contro il Torino. Stremato, nervoso, ammonito, il francese si è accomodato in panchina per la prima volta da quando, a metà settembre, è tornato a disposizione di Fonseca. Ma ora Cristante è tornato in gruppo e da Parma la Roma potrà permettersi un po’ di turnover. Veretout ha chiuso l’anno in debito d’ossigeno, tanto che ha rinunciato a vacanze lontane per riposarsi con la famiglia in Francia. Il fastidio alla caviglia che lo aveva tormentato ad inizio stagione è scomparso, ma tra i titolari è secondo solo a Pellegrini come numero di km percorsi a partita (10.983 di media). Veretout sa che la strada per Euro 2020 passa solo, e soltanto, dalle prestazioni con la Roma, ecco perché sta facendo un lavoro, anche fisico, mai fatto prima.
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Veretout quattro polmoni. Così la Roma corre con lui
Niente riposo per il mediano francese spremuto da mesi. Dall’importanza tattica alla voglia di un posto a Euro ‘20
Anche se stasera Veretout affronta la Juventus per la quinta volta: nelle quattro precedenti è uscito dal campo sconfitto. Senza segnare neppure un gol, né lui né la sua squadra. "Fin dal primo momento in cui ho messo piede a Firenze - ha raccontato due anni fa - i tifosi mi hanno fatto capire quanto sia importante". A Roma non è che le cose siano tanto diverse, prova ne sono i 60mila di stasera all’Olimpico. E pensare - racconta Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta Sportiva' - che quattro anni fa sarebbe potuto diventare bianconero, perché la Juventus cercava un centrocampista giovane e di movimento, più mastino che regista. Non se ne fece niente e Veretout, l’estate successiva, divenne un giocatore della Fiorentina.
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