rassegna stampa

Valsecchi: “Friedkin è un collega. Ha scelto Roma, brand intramontabile”

Il produttore cinematografico aggiunge: "Anche negli USA la città ha un fascino particolare. E questo vale per il calcio, il cinema e la televisione"

Redazione

Pietro Valsecchi, produttore cinematografico, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Tra gli argomenti trattati il collega Friedkin, prossimo proprietario della Roma. Ecco un estratto delle sue parole:

Secondo lei cosa spinge un uomo d’affari americano, imprenditore e produttore, a voler acquistare una società di calcio? E perchè la Roma?

Partiamo dal calcio. Immagino che i motivi possano essere molti, sicuramente l’amore per lo sport, ma anche il poter entrare in possesso di una squadra di livello internazionale in un business che si muove su logiche sempre più globali. E poi c’è Roma.

Parliamone.

Per il discorso che facevo prima il brand Roma è tra i top in tutto il mondo, negli Stati Uniti in particolare. Ha sempre il suo fascino, una città ricca di storia, che non ha eguali nel mondo. Questo vale sia per il calcio che per il cinema o la tv. E non dimentichiamoci che lo sport è sempre più entertainment a questi livelli e quindi non lontano dallo show business.

Eppure Roma, intesa come città, in questo momento non gode di tanta fama. In Italia, ma anche all’estero.

Roma è caput mundi, è sempre Roma. Non è una frase fatta e spiego perchè. Per tanti aspetti è difficile, se non impossibile, scendere più in basso di così, quindi capisco la scelta di Fredkin. Investire in Italia, e nella capitale, in questo momento storico può essere favorevole perchè le cose sono destinate soltanto a migliorare. Gli americani, poi, non buttano i loro soldi. E se Friedkin fa un investimento del genere, che rispetto al suo patrimonio personale non è neppure così esagerato, è perchè evidentemente vede delle potenzialità. Poi non entro nel dettaglio perchè non conosco bene tutte le dinamiche e i passaggi ma, ecco, non mi sembra una scelta folle.

Lei ha mai pensato di investire nel calcio?

Sì. In passato sì. Mi sarebbe piaciuto acquistare una squadra. Ma visto che a me piace competere, ma soprattutto vincere, ho lasciato perdere perchè non credo che ci sarei riuscito.

Lei ormai vive a Roma da anni, in un'intervista del 2017 ha detto: "Basta parlarne male, dobbiamo trattarla tutti meglio. E' una città che accoglie tutti e per questo va rispettata". La pensa ancora così?

Sì per questo motivo spero che un investimento importante come quello che ha intenzione di fare Dan Friedkin possa portare benefici a questa città. Ne ha, anzi ne abbiamo bisogno.

I suoi figli sperano li porti anche alla squadra.

Ah sì. Loro sono entrambi romanisti. E mia figlia Virginia sta producendo il documentario e la fiction su Totti.