A volte, i falsi nove non funzionano. A volte, non c’è gol senza centravanti, scrive Fabio Bianchi su La Gazzetta dello Sport.
rassegna stampa
Va tutto di traversa. Verona e Roma restano a secco: ma dove sono i centravanti?
Partita piena di occasioni mancate e di legni colpiti da entrambe le squadre
La nuova Roma dei nuovi americani al suo esordio crea parecchio ma non va in buca a Verona. Dan Friedkin e suo figlio Ryan in tribuna assistono agli errori sotto porta di Mkhitaryan, Pedro e compagnia bassotti guardando, forse, con occhi interrogativi in panchina.
Vicino a Paulo Fonseca c’è Edin. Perché non usarlo, visto che è ancora qui. Per l’ultima volta? Con tutta probabilità sì. Ma l’intrigo Dzeko-Milik continua. Nel frattempo, in attesa che le caselle vadano a posto, il tecnico portoghese come annunciato ha piazzato Miki davanti a tutti che si è mosso con generosità ma ha sbagliato tutto lo sbagliabile a due passi da Silvestri.
Un peccato per la Roma, che nel primo tempo è piaciuta parecchio quando prendeva velocità e metteva in crisi con fraseggi stretti l’inedito blocco difensivo della squadra di Juric. Con Dzeko, o con Milik, sarebbe riuscita ad andare in vantaggio.
In questa nottata un po’ così, piena di occasioni mancate, anche da parte dell’Hellas, pali e traverse, la nota più lieta è Leonardo Spinazzola. Che ormai ha spazzato via tutti i timori della passata stagione. E’ ripartito come aveva chiuso: col turbo. Dopo l’ottima prestazione con l’Olanda si è ripetuto. Si annuncia come il “quinto”, come piace dire agli esperti, migliore del campionato. Tutte le migliori occasioni della Roma sono state create da lui, con sprint irresistibili, serpentine in area e assist non sfruttati, appunto, da Miki e Pedro. Al tramonto della gara, poteva anche regalare la vittoria con una stupenda sassata che ha colpito la traversa. Il duello con Faraoni, altrettanto efficace, è stato la cosa più bella della sfida. Entrambi hanno concesso qualcosa in copertura, ma sono stati gli “attaccanti” più pericolosi.
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