Il 3-2 con cui la Roma manda a casa un coraggioso Pescara – cui solo la vittoria a tavolino evita l’ultimo posto in classifica – nel giorno in cui la Juve cade a Genova, è di quelle che sulla carta costruiscono i sogni scudetto, ma nella pratica evidenziano difettipericolosi. E tutto questo nonostante i giallorossi abbiano in squadra il capocannoniere della A – 12 gol in campionato e 17 stagionali in giallorosso per Dzeko –, che apre con una doppietta un match poi indirizzato anche dalle reti di Perotti su rigore e di Memushaj e Caprari per il Pescara, inutili agli abruzzesi per evitare l’aggancio della Roma al Milan al secondo posto, con la Juve a +4.
rassegna stampa
Uragano Dzeko sul Pescara. Poi la Roma rischia la beffa. La Juve è a +4
Il bosniaco segna due gol in 10’: è pronto per Lazio e Allegri... Oddo si sveglia tardi
Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", in avvio basta poco per capire come la linea del fuorigioco del Pescara sia permeabile, cosicché al 6’ Salah, lanciato in solitudine da Dzeko, tira fuori, cosa che il bosniaco non farà al 7’ e al 10’. Nella ripresa Oddo passa al 4-3-2-1 inserendo Verre per il centrale Vitturini e piazzando Caprari e Benali alle spalle di Pepe. Risultato: la Roma sbanda e segnano Memushaj e Caprari dopo il rigore di Perotti.
Oddo si rammarica e così finisce in gloria per la Roma che – con 33 gol (non le capitava da 82 anni) – ha l’attacco più prolifico, ma in vista del derby la sensazione è agrodolce. Non a caso alla fine Dzeko graffia: «Se giochiamo così, con la Lazio non vinciamo».
(M. Cecchini)
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