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rassegna stampa

Uno, dos, tres: Roma, la speranza, l’urlo e poi la grande festa. Una notte da favola

I giallorossi festeggiano insieme ad una città che da troppo tempo non viveva una notte così. E' la vittoria di tutti

Redazione

Sono le 23.20 quando al Quadraro partono i fuochi d’artificio. L'aria che tira a Roma è incredibile, incredibile come la notte in cui il Barcellona è si è ridotto a piazzare "il pullman davanti alla porta". Le radio romane fanno diretta improvvisata per tutta la notte e Una, la piccola di Dzeko, canta nello spogliatoio insieme al padre e a Nainggolan. I giocatori festeggiano una delle più grandi vittorie della storia giallorossa. De Rossi segna e si riscatta dopo l'andata "una delle notti più belle della mia carriera",Manolas ammette che "adesso ce la giochiamo con tutti".  E se la meritano tutta, la festa. E piangono, tutti uniti insieme al loro mister che li ha conquistati cambiando modulo "perché il Barça si batte così".

Arrivano complimenti da tutto il mondo: i piccoli Cassano escono euforici con il cappello della Roma, Montella "l’improbabile lo puoi rendere possibile se ci credi davvero", la Juve twitta, Valerio Mastandrea dice: "Questa è per noi. Maledetti", mentre il Milan twitta così: "Ammazza oh". Come scrive Zucchelli su La Gazzetta dello Sport via con i selfie. come quello di Totti con Alisson. Di Francesco va in sala stampa e viene accolto dagli applausi e Manolas e De Rossi continuano a parlare: "Non dobbiamo andare in vacanza in semifinale", dice il capitano. Gli fa eco il greco: "Abbiamo dominato i più forti al mondo e con questo pubblico possiamo fare di tutto". Già, il pubblico: poco meno di 60mila tifosi, secondo miglior incasso di sempre, cori senza sosta per 90’, fischi al Barcellona ogni volta che toccava palla.