rassegna stampa

Una minaccia sugli stipendi: i club ci provano, ma i calciatori prendono tempo

Per l'AIC priorità al lavoro degli atleti in sicurezza, gli stipendi non sono un pensiero lontano. Quando sarà il momento massima disponibilità ad ascoltare una proposta dei club

Redazione

Il calcio fa i suoi conti: gli atleti contagiati, il numero delle partite da incastrare in calendario, la cifra esorbitante relativa alle perdite economiche. L’ultimo punto, il tentativo di contenere i danni, è all’ordine del giorno dell’assemblea di Lega di oggi. Tra le soluzioni che i rappresentanti dei club proporranno di inviare al governo c’è anche quella del taglio degli stipendi dei calciatori. Le società, scrive 'La Gazzetta dello Sport', partono da un presupposto semplice: i calciatori vengono pagati per le loro prestazioni, sedute settimanali o partite. Da qualche giorno la loro attività è azzerata e non sono stati i club a negargli questa possibilità, per cui vorrebbero essere legittimati a una decurtazione degli ingaggi: non paghiamo, o paghiamo scontato di una percentuale, il periodo in cui i giocatori sono rimasti inoperosi.

Per l'AIC, però, priorità al lavoro degli atleti in sicurezza, gli stipendi non sono un pensiero lontano. Quando sarà il momento massima disponibilitàad ascoltare una proposta dei club ed eventualmente a fare la propria parte. Ma con quali modalità i giocatori potrebbero partecipare al riequilibrio finanziario delle società? Oggi le società stipendiano giocatori inattivi oppure i giocatori consumano le ferie che avrebbero fatto a giugno? Chi è positivo o è in quarantena è di fatto in malattia obbligata. Oltre agli ingaggi milionari della Serie A vanno considerati quelli delle categorie inferiori. I club intendono iniziare a parlarne già oggi.