rassegna stampa

Una grande Roma passa al San Paolo, Dzeko spietato. La Juve sorpassa?

In vantaggio con Insigne, il Napoli crolla a sorpresa davanti ai giallorossi. Due gol del bosniaco che trascina la squadra al terzo posto, superando la Lazio

Redazione

Clamoroso al San Paolo, il Napoli della grande bellezza crolla al cospetto di una Roma senza trucco, ma sicura di sé, priva di complessi, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport". La squadra di Sarri conserva il primato, però si ritrova la Juve a meno uno e la Signora deve recuperare la gara con l’Atalanta, per cui parliamo di un primo posto virtuale. Nulla è perduto per i sarriani, ma la botta è fragorosa e non sarà di facile assorbimento perché mina certezze. In attesa che giochi l’Inter, la Roma scavalca la Lazio al terzo posto e Di Francesco si ripiglia quel che forse aveva un po’ perduto, la piena fiducia dei giocatori. Alisson e Dzeko sono stati protagonisti di prestazioni monumentali.

Il gol di Dybala agli sgoccioli di Lazio-Juve è stato devastante per la psiche del Napoli. L’avvio degli azzurri è stato buono, venti minuti di discreto sarrismo. Insigne ha schiodato subito lo 0-0, ma c’è stato l’immediato pareggio romanista, figlio di un inconscio rilassamento altrui, come se il Napoli avesse pensato che il più fosse stato fatto. Di Francesco ha costruito una Roma a due piani, due linee strette tra difesa e centrocampo, per una sorta di 4-5-1 in non possesso, con particolare pressione sui palleggiatori azzurri della mediana e relativo disinnesco dei tre. Ingarbugliare, sporcare e ripartire i tre verbi declinati dai giallorossi. Fisiologiche concessioni sulle fasce, con Florenzi e Kolarov costretti a remare da terzini vecchio stampo. Non a caso l’azione più gettonata dal Napoli è stata la palla dai lati per Insigne. Più di lui e dei suoi ripetuti tiri hanno però potuto l’aggressività romanista nel recupero palla e il ritrovato attivismo di Nainggolan.

Risalito dall’intervallo in svantaggio di un gol, il Napoli si è riversato nella metà campo avversaria, per 20 minuti in cui la Roma alle corde si è aggrappata ai guantoni di Alisson e ha dimostrato enorme attitudine alla sofferenza. Il Napoli è stato arrembante, ma monocorde, con la sola soluzione offensiva del tiro di Insigne, via via sempre più leggibile. La forbice tra i piani di rimonta degli uni e le capacità di resistenza degli altri ha cominciato ad allargarsi e nel cuore della ripresa è salito sul ponte di comando Dzeko, formidabile nel doppio ruolo di rifinitore-smistatore e stoccatore. Quando il bosniaco ha infilato il terzo gol, il secondo personale, è stato chiaro a tutti che non ci sarebbe più stato nulla da fare. Neppure l’inserimento del redivivo Milik ha spostato qualcosa. La Roma ha portato a casa la 15a vittoria nelle ultime 20 trasferte in campionato.