Sei anni fa, da un paio di giorni, si parlava di Paulo Dybala come del nuovo fenomeno del calcio mondiale, scrive Gian Battista Olivero su La Gazzetta dello Sport. L'11 aprile 2017 la Juve aveva battuto 3-0 il Barcellona neil’andata dei quarti di Champions e Dybala aveva segnato due splendidi gol. Si azzardavano perfino ingombranti paragoni con Leo Messi. Sei anni dopo, oggi, Paulo gioca con la Roma l'andata dei quarti di Europa League contro il Feyenoord e porta in giro per il Vecchio Continente il suo status di campione del mondo, traguardo che molti gli preconizzarono proprio dopo la doppietta al Barça e che è stato tagliato nello scorso dicembre in Qatar, dove però il suo ruolo nel trionfo dell'Argentina fu confinato al rigore, importantissimo, realizzato in finale con la Francia. E nel frattempo Dybala è stato messo alla porta dalla Juve e sedotto e abbandonato dall'Inter. La scorsa estate la Roma è stato un apparente passo indietro, ma lui ha affrontato la sfida nel modo migliore. I rimbalzi del pallone emettono i verdetti definitivi solo in primavera: è questo il momento della verità.
La Gazzetta dello Sport
Una Coppa di Joya. Dybala ora vuole anche l’Europa, e la Roma sogna
La stagione di Dybala è ricca di grandi cifre: 15 gol e 7 assist complessivi (di cui tre e uno in Europa League), tante invenzioni e la sensazione di essere sempre più centrale nel progetto di Mourinho. E il suo rapporto con fl tecnico è reso ancora più saldo dal desiderio di vittoria che li accomuna. La bacheca dell'allenatore è più ricca dal punto di vista internazionale, e a 29 anni Paulo non vuole più perdere tempo e occasioni. Oltre al Mondiale, Dybala ha conquistato cinque scudetti, quattro Coppe Itala e tre Supercoppe italiane: un bottino che lo rende già uno dei giocatori più vincenti tra quelli che nei corso della carriera hanno indossato anche la maglia giallorossa. Ma è arrivata l'ora di fare festa con il nuovo club e di conquistare una coppa europea.
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