(Gazzetta dello Sport - F.Bianchi)Il paragone più gettonato è quello con Mark van Bommel. Per gli olandesi, è il suo erede. Un bel complimento considerata la grande e longeva carriera dell’ex milanista. Ma ci sbilanciamo: Kevin Strootman, 23 anni, è molto più tecnico del connazionale. Il suo sinistro è dolce, molto dolce. E il destro non lo usa soltanto per camminare, anzi.
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Un uomo assist con visione di gioco e un gran sinistro
(Gazzetta dello Sport – F.Bianchi) Il paragone più gettonato è quello con Mark van Bommel.
DUTTILITA' TATTICA In una cosa il talento olandese assomiglia senza dubbio al connazionale: la duttilità tattica. Kevin è un centrocampista completo: può fare il regista davanti alla difesa in un 4-2-3-1, il centrale o anche l’esterno sinistro in un 4-3-3. E, all’occorrenza, il centrocampista offensivo anche se non ha certo la porta nel suo Dna. Gli assist, quelli sì invece. Negli ultimi due campionati olandesi con il Psv Eindhoven ne ha sfornati ben 20, conditi da 7 reti. Fa impressione un altro dato: 265 contrasti. Nessuno ha fatto meglio in Eredevisie. Insomma, non un tenerone. Pare che van Bommel gli abbia insegnato a essere più cattivo e i critici olandesi hanno arricciato il naso per l’aumentare della collezione di cartellini gialli. Comunque, rispetto a van Bommel, è un agnellino. Per fortuna.
CAPITAN RECORD Altre caratteristiche, varie ed eventuali: è intelligente, ha un’ottima visione di gioco, difficilmente si rompe (la scorsa stagione solo una gara saltata in Europa League per mal di schiena) e ha personalità da vendere. Non è un caso se ha fatto l’esordio nella nazionale maggiore che non aveva ancora 21 anni. E che Luis Van Gaal gli abbia già concesso la fascia di capitano (il più giovane nella storia degli oranje). Il mese scorso è stato aggregato all’Under 21 (insieme con molti compagni della maggiore) per tentare di vincere l’Europeo di categoria in Israele. La loro corsa s’è fermata proprio con l’Italia di Devis Mangia in semifinale. Ma l’Olanda ha comunque destato una grande impressione. Strootman ha lasciato il palcoscenico a compagni più estrosi, tipo Maher , Vin Ginkel o Ola John. Ma il suo lavoro di «compattatore» s’è notato. Con l’Italia non ha giocato un gran gara. Sono usciti più i difetti dei pregi. Che sono due: il primo, già detto: sotto porta non è un cecchino. Il secondo è che deve migliorare nella rapidità. Ma la bilancia pesa decisamente dalla parte dei pregi.
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