Un sindaco in campo. Tommasi: “Se c’è un mio erede? Sono tutti più bravi”

Il sindaco di Verona e l’inizio della sua carriera contro 11 anni, incluso uno scudetto e una Supercoppa, passati a Roma e con la Roma. La partita di domani al Bentegodi è anche un derby: Damiano contro Tommasi. E viceversa.

Sarà alla partita? "Spero di farcela, sono stato un paio di volte quest’anno, mi fa piacere. Poi non dimenticate che a volte sono impegnato a giocare" dice Tommasi intervistato da Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport.

Ancora?"Diciamo che sono a disposizione. L’altr’anno ho giocato molto di più, in questa stagione 2-3 partite. Ma il livello si è alzato, siamo nelle parti alte della classifica.Gioco con il Sant’Anna d’Alfaedo, Seconda Categoria".

Ha detto “vinca chi ne ha più bisogno”. Una frase un po’ alla Tommasi. Solo che nel calcio è difficile trovare una squadra che non ne abbia bisogno... "Ci sono sconfitte che fanno male più delle altre. Penso che il Verona si trovi in una situazione del genere, mentre la Roma deve stare attenta perché queste partite sono le più difficili da preparare. Con Juve o Inter magari si preparano da sole sull’onda emotiva, con questo genere di avversari è più complicato".

La bici le piace, e allora ci dica: Mourinho che tipo di corridore sarebbe? Passista, sprinter, grimpeur? "Direi un... Peter Sagan, vincitore di tre Mondiali. Per la capacità di comunicare, di motivare i giocatori, di caricare l’ambiente. Un po’ alla Conte".

E Bocchetti? "Lui è all’inizio del Giro d’Italia della serie A, come un outsider che indossa subito la maglia rosa e incontra naturalmente diverse difficoltà".

C’è un Tommasi nel Verona o nella Roma? "Cominciamo con il dire che sono tutti più forti di me. Ci sono poi giocatori che danno tutto sul piano della prestazione un po’ nel mio stesso modo. Penso a Faraoni o a Tameze".

Nella Roma occupava il ruolo di Cristante? "Un po’ sì, ma lui è più bravo. Io poi ho un debole per Pellegrini, mi assomiglia in dinamismo ma con più qualità".