Lorenzo Pellegrini stavolta si è ritrovato per due volte con una palla pesantissima in mano, che doveva per forza finire in porta, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. C’è l’ha fatta, spiazzando in entrambi i casi il portiere. Facile? Provateci voi, quando l’Olimpico - dopo aver già fischiato all’intervallo - sembra una polveriera che esploderà in ogni caso, nel bene come nel male. Il capitano ce l’ha fatta e la festa è potuta cominciare con anticipo.
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Un Pellegrini tira l’altro: “Ora in campionato 3 partite decisive. Vinciamole tutte”
D’altronde, Pellegrini non è nuovo a missioni dal dischetto di questo genere. Quattro degli ultimi cinque gol realizzati da lui in tutte le competizioni, infatti, sono arrivati su rigore: tanti quanti nei 21 precedenti. Non basta. Lorenzo ha infatti trasformato 10 dei 13 rigori calciati in tutte le competizioni, tre su quattro in Europa League. Occhio, perché il discorso delle palle inattive non è un caso, visto che la Roma ha segnato 43 gol da palla inattiva in tutte le competizioni, sotto la gestione di José Mourinho; nel periodo (dal 2021-22), soltanto il Napoli ha fatto meglio (44). "Secondo me è molto importante essere sicuri di quello che si sta facendo e sapere già dove tirare - spiega il capitano -. Io ero tranquillo e fiducioso, sapevo sarebbe andata bene".
E poi: "Ora ci sono tre partite fondamentali, vogliamo vincerle tutte e tre e arrivare alla sosta dove siamo in classifica o anche più in alto".
Il peana per Mourinho è d’obbligo. "Una cosa in cui ci vedo nettamente migliorati è che il risultato e quello che accade in campo non ci influenza, non ci disunisce. Non ho mai la sensazione di non essere squadra. Siamo sempre compagni, fratelli in campo. Non sempre va come vogliamo, però l’importante è restare uniti, restare squadra. Questa è la cosa che mi più piacere e che ho visto anche quando sono arrivate alcune sconfitte".
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