rassegna stampa

Un doppio Mertens schianta la Roma e lancia la Juve

Un Napoli aggressivo non lascia scampo alla Roma schierata con un poco efficace 4-2-3-1. Il finale d’assalto non basta: oggi i bianconeri possono allungare per lo scudetto

Redazione

II Napoli è ancora vivo, lo si è visto ieri a Roma. La squadra di Sarri risale a -2 dal secondo posto e tira giù i giallorossi nella bagarre per la qualificazione alla Champions. La Juve ringrazia: vincendo a Udine, i bianconeri andrebbero a +10 sui secondi e avrebbero la strada spianata per il sesto scudetto consecutivo. A questo punto la Roma, caduta all’Olimpico in campionato dopo 15 vittorie di fila in casa, farà bene a tenere d’occhio chi la insegue, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport". Spalletti si trova nella stessa situazione del Napoli fino a ieri mattina: 3 insuccessi nelle ultime 4 gare, chiaro segno di inceppamento. Particolare importante, all’andata al San Paolo era finita 3-1 per la Roma, motivo per il quale, in caso di arrivo a pari punti, tra Spalletti e Sarri prevarrà il primo, grazie al gol di Strootman ieri.

Azzurri aggressivi a manetta, con la fascia sinistra di Insigne come sbocco prediletto. Roma aggredita sul primo giropalla, quello delle uscite dalla propria area, e soffocata nella culla. In difficoltà l’asse centrale Fazio-De Rossi: su questa direttrice il Napoli ha costruito il primo gol e la rete annullata a Mertens. L’apoteosi della tattica si è avuta nell’azione dello 0-2, fondata sull’errore di Fazio. Lì in quel meccanismo Sarri mirava a colpire il collega e lì l’ha punito.

Spalletti si è lasciato tentare dal ricordo felice dell’andata e ha lasciato la retta via degli ultimi tempi, il 3-4-2-1 per regredire a un primordiale 4-2-3-1. Questa tendenza dei tecnici a cambiare quel che funziona produce danni. Forse si trasmette un messaggio sbagliato alla squadra, forse si confondono le idee ai singoli giocatori. Altro sbaglio spallettiano la rinuncia in partenza a Salah. Nel momento in cui Spalletti si è corretto, col ritorno al 3-4-2-1 e con l’innesto di Salah al posto di El Shaarawy, la Roma è uscita dal ghetto in cui il Napoli l’aveva confinata e ha rischiato di rimettere le cose a posto.

Quando il Napoli è scemato, la Roma rivisitata si è presa la scena. Salah ha colpito un palo, Strootman ha accorciato e Reina, con riflesso di ghepardo, ha deviato sulla traversa un tiro di Perotti. Tre grosse situazioni, roba forte, che avrebbe potuto ribaltare il quadro. Tanto più che un dato finale contraddice tutti i bei discorsi sull’aggressività del Napoli nella prima ora: i sarriani hanno tirato nello specchio, gol inclusi, appena quattro volte. Per contro la Roma ha raggiunto la Juve nella classifica dei legno colpiti (14). Il fattore C ha benedetto il Napoli, anche se la vittoria degli ospiti non va sminuita né considerata illegittima.