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La Gazzetta dello Sport

Un Colosseo per Paulo. Luci e fuochi artificiali per la “prima volta”

Un Colosseo per Paulo. Luci e fuochi artificiali per la “prima volta” - immagine 1
Bagno di folla all’Eur stasera per la Joya C’è già un piano per evitare gli infortuni

Redazione

A pensarci bene, qualunque sia la sua nazionalità, a Roma c’è sempre un Colosseo nel cuore di un campione, scrivono Massimo Cecchini e Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.

In genere è quello tradizionale, l’Anfiteatro Flavio, stavolta invece sarà la volta del Palazzo della Civiltà Italiana, comunemente denominato “Colosseo Quadrato”. Insomma, soprattutto da Francesco Totti in poi, la voglia di gladiatori in giallorosso non finisce mai.

Per questo il testimone, da oggi alle 21, passerà a Paulo Dybala, che sarà presentato in quella sede, in un tripudio di giochi di luce e di fuochi d’artificio che affascineranno la folla prevista grande, magari punteggiata anche da qualche vip in posizione di privilegio. Per questo il quartiere dell’Eur sarà blindato, con relative chiusure di strade e divieti di parcheggio.

L’evento dovrebbe concludersi intorno alle 22.15 e l’attaccante rivolgerà anche un breve saluto alla gente. Quanto basta per rendere la giornata indimenticabile.

In queste prime giornate romane Dybala è solo, senza famiglia o fidanzata, affiancato dal suo assistente, Mariano, che lo ha raggiunto da Torino a Roma. Dopo la prima notte a Trigoria sta dormendo in un hotel del centro, non ha ancora la macchina ma un autista e sta cercando casa. Per sé, per Oriana e per i due cani, e proprio per questo tutto lascia pensare che alla fine sceglierà il verde di Casal Palocco.

Ieri, durante l’allenamento, è sembrato carico. La forma inizia ad essere buona, ma se domani giocherà per la prima volta nell’amichevole contro l’Ascoli (porte blindate e niente tv) lo sanno solo lui, Mourinho e il preparatore Rapetti, che sta lavorando per far sì che Dybala raggiunga presto al forma migliore e, soprattutto, non abbia più tutti gli infortuni che lo hanno limitato negli ultimi due anni. L’idea è fare con Paulo quello che, un anno fa, è stato fatto con Smalling. Regalargli non solo una buona condizione, ma soprattutto fiducia. Tra alimentazione e lavoro preventivo, su Dybala è stato costruito un piano personalizzato in base anche alle analisi e a tutte le informazioni che Mou e il suo staff stanno ricostruendo.