L’ultimo stadio grillino è la degradazione da opere pubbliche a opere pubbliche «superflue». «La diminuzione delle cubature – si spiega in un video del M5S Roma ritwittato dalla sindaca Raggi – non inciderà sulle opere pubbliche se non su quelle pensate soltanto per concedere più spazio ai costruttori». «Marino – spiega la voce narrante – aveva destinato 951mila metri cubi in più rispetto ai 153mila previsti per il solo stadio giustificandole appunto con una serie di opere pubbliche in gran parte superflue». Perciò, eliminabili. Al massimo, rimodulabili.
rassegna stampa
Ultimo stadio: via le opere pubbliche superflue
Il M5S: «Tagliate solo le infrastrutture pensate per i costruttori». Baldissoni assicura: «Arriveremo al successo»
Spariscono «due inutili pontili sul Tevere, il sottopasso di via Dasti, il prolungamento della metro B». Superfluo, sicuri? «Potenzieremo il treno Roma-Lido», eventualità già contenuta nella delibera Marino, ma con una copertura economica di circa 50 milioni, non i dieci previsti nella versione light su cui Comune e proponenti hanno trovato l’accordo, scrive Alessandro Catapano su "La Gazzetta dello Sport".
«Vengono mantenute tutte le opere, ad esclusione di quelle inutili». Perciò viene potenziata la Via del Mare fino a Marconi ma cade uno dei ponti sul Tevere. «Uno ne verrà realizzato – spiega ancora la voce –, ma non necessariamente quello previsto nel progetto della Roma. Stiamo valutando di investire sulla realizzazione del Ponte dei Congressi, già in parte finanziato dal Cipe». Una bella idea, tanto paga il Governo. Peccato che il suddetto progetto, al momento congelato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, presenti delle criticità, anche per il Dipartimento Mobilità del Comune, che nel parere consegnato alla Conferenza dei servizi ne ha messo in dubbio la reale capacità di assorbire il traffico. E peccato pure che nella nuova delibera di pubblica utilità si stia pensando di assegnare la realizzazione del ponte sul Tevere ad una seconda fase, successiva all’apertura dello stadio. «Si sta drammatizzando troppo – tranquillizza il d.g. della Roma Mauro Baldissoni –: siamo sicuri che tutte le istituzioni vogliano trovare le soluzioni giuste per arrivare al successo». Restiamo in attesa. Alla finestra ci sarebbero anche investitori cinesi.
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