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rassegna stampa

Ultimatum Pallotta: «Non si può dire no, basta stupidaggini»

Oggi incontro con la Giunta Raggi: si tratta ancora? Spalletti shock: «Senza stadio il presidente andrà via»

Redazione

Oggi o mai più. Alle 17 in Campidoglio è in programma l’ennesimo round dell’estenuante combattimento sul progetto Tor di Valle, fra Giunta Raggi e proponenti. Ieri dalla Roma arriva un nuovo attacco, pesante, una sorta di ultimatum dettato da James Pallotta, dagli Usa. «Non avrebbe senso dire di no. Così scherzano col fuoco. L’amministrazione deve pensare alle generazioni future che stanno andando via perché non hanno opportunità e lavoro. Parlo di migliaia di giovani brillanti che incontro. Basta con le stupidaggini. Le mie dichiarazioni sono per Roma e l’Italia. Una volta che sarà tutto chiarito farò dei programmi». Cosa significhi bene quest’ultima frase lo esplicita meglio Luciano Spalletti: «Senza stadio c’è da aspettarsi che Pallotta vada via».

Se la Roma è parte in causa, il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin che interesse può mai avere a tirare la volata al progetto Tor di Valle? «La mia unica preoccupazione per l’Italia riguarda le infrastrutture. Se vuole competere con Paesi come Spagna, Germania e Inghilterra ha bisogno di infrastrutture migliori». E, dunque, «se non si farà lo stadio della Roma so per certo che sarà un disastro non solo per la Roma, ma per il calcio italiano».

C’è ancora una piccola speranza. Ma solo se sul tavolo della sindaca in queste ore non sarà arrivato materiale interessante, né dall’Avvocatura né dal Dipartimento di Urbanistica, per provare ad annullare come illegittima la delibera di pubblica utilità votata nel 2014, che resta il primo obiettivo. Viceversa, senza un buon motivo che la metta al riparo da cause miliardarie, la sindaca oggi dovrà verificare ancora una volta con i proponenti se un’intesa è possibile, magari chiedendo un altro mese di proroga alla Conferenza regionale per capire dove sforbiciare qualche cubatura in più e dove depennare qualche altra opera pubblica. Non farebbe gli interessi dei cittadini, ma, forse, convincerebbe i suoi consiglieri riottosi.

(A. Catapano)