rassegna stampa

Tutto parte da Maicon La strategia di Garcia crea strapotere a destra

Il giochino voluto da Garcia era chiaro: con Maicon e Ljajic larghi, i due centrali rossoblu si trovavano presi in mezzo spesso di fronte a tre giocatori giallorossi, ovvero Gervinho e le due mezzali Pjanic e Nainggolan.

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La Roma l’ha vinta con la destra, questa partita. Forse sarà d’accordo pure Enrico Preziosi, che magari pensava alla destra di Massimo Carminati, a Mafia Capitale. Pensieri un po’ troppo in libertà, forse è bene volare un po’ più basso, limitare il raggio d’azione e mettere a fuoco quel che è successo dentro il rettangolo verde. Forse è bene provare a capire che cosa è successo, in questo Genoa-Roma, almeno fino a quando le squadre sono rimaste in parità numerica. Ventotto minuti, dal via fino all’espulsione di Perin, lì dove la Roma ha costruito la supremazia e dunque la vittoria. Lì dove Rudi Garcia ha messo all’angolo Gian Piero Gasperini.

Scacco matto Fuori Totti, fuori Destro, pensiero/dubbio comune: ma come se la gioca Garcia? Senza troppi riferimenti, il francese ha mandato in crisi il Genoa sulla fascia destra, lì dove è partito Florenzi ma ben presto si è piazzato Ljajic a far rumore, a creare scompiglio, a trovare la giocata giusta oppure ad allargarsi sull’esterno, lasciando spazi letali al centrali per Pjanic e/o Nainggolan. L’azione che ha portato al rigore e all’espulsione di Perin è stata in questo senso esemplare, con Maicon in sovrapposizione, Ljajic sempre largo sulla destra che trova il passaggio giusto aprendo un’autostrada a Pjanic. L’assist al Ninja e l’atterramento del portiere rossoblù è cronaca. Il giochino voluto da Garcia era chiaro: con Maicon e Ljajic larghi, i due centrali rossoblu si trovavano presi in mezzo spesso di fronte a tre giocatori giallorossi, ovvero Gervinho e le due mezzali Pjanic e Nainggolan. Ecco lo scacco matto di Garcia, che poi sarà replicato anche più tardi, nelle fasi successive della partita. Pure dopo il rosso a Perin, quando la Roma si è piazzata 4-2-3-1, con Pjanic trequartista. Ma la sostanza è rimasta la stessa.

Fattore Maicon

E la sostanza è che ad esaltare questo forte sbilanciamento a destra della Roma è stato Maicon, ancora un fattore decisivo nel gioco di Garcia, almeno in Serie A. Vero regista aggiunto, dal piede del brasiliano sono partite molte delle azioni offensive della squadra di Garcia, almeno fino a quando c’era benzina da spendere in corpo. L’assist a Nainggolan è solo un esempio, le imbucate per Pjanic e Ljajic sono piuttosto la fotografia migliore. Dirà Garcia a fine partita: «Quando gioca così, Maicon è un calciatore importante per noi. Dobbiamo gestirlo, ma è un leader». È un fattore, lo raccontano anche le statistiche: 3 occasioni gol create, 62 passaggi positivi su 72, 5 palloni intercettati. Ma soprattutto c’è un altro dato che va sottolineato: 104 palloni giocati, solo Astori con 110 ne ha toccati di più. Ma quest’ultimo è un centrale, il numero lì non stupisce. Il 104 di Maicon è invece la traduzione di una partita che si è sviluppata, fino all’espulsione, proprio come l’aveva pensata Garcia. Poi il match è stato (anche) gol mangiati, brividi finali, polemiche. E infine una Juve più vicina in classifica, grazie a una Roma molto destra e poco maldestra.