rassegna stampa

Tutti pazzi per De Rossi, gol con il Boca

Al debutto segna, gioca 76’, esce e i suoi perdono ai rigori. E ora la Bombonera...

Redazione

Sembrava la notte di gala per Daniele De Rossi, subito in gol nel suo esordio col Boca Juniors, leader della squadra, regia perfetta. Ma la partita contro l’Almagro per la Copa Argentina è finita con una sconfitta ai rigori ed eliminazione. Nei 77 minuti in campo si era fatto notare: basterà poco tempo per vederlo diventare il leader della squadra. "Lui esordiva ed era pronto per giocare 60 minuti, e alla fine ha giocato un po’ di più perché lo vedevo bene, con molta visione di gioco L’idea era quella, dobbiamo andare piano sia con lui che con altri giocatori che tornavano dagli infortuni" spiega l’allenatore Gustavo Alfaro, criticato dai media argentini per la sostituzione.

Il suo tackle in scivolata contro Jose Mendez, molto simile a quello che ha disegnato sul suo tatuaggio, è diventato virale sui social (persino più dell’azione del suo gol). Ma non è stato l’unico intervento grintoso: si prende il primo “bieeeen” dai tifosi al 26’, scivolando per recuperare il pallone, poi salva l’azione del pareggio con un intervento chirurgico per il quale esulta come per un gol. Gioca quasi come un terzo centrale, diventa il playmaker, con passaggi semplici e continui. E insulta guardando al cielo quando si prende il giallo per il suo primo fallo.

Dopo il risultato inaspettato e l’eliminazione, è lui l’unico che si ferma per farsi fotografare con un tifoso del Boca che l’aspetta in sedia a rotelle. Trenta secondi che cambiano la vita di un tifoso che resisteva il freddo, con una temperatura percepita di 0 gradi. La pressione nel club è tanta: la sconfitta contro il River Plate nella finale di Coppa Libertadores è diventata un’ossessione. L’1 settembre giocheranno anche il Superclásico al Monumental per la Superliga. Nel Boca per ora c’è silenzio. Adesso, De Rossi potrebbe giocare alla Bombonera domenica contro l’Aldosivi, per la Superliga argentina, ma i tifosi lo vogliono in Coppa Libertadores. Per ora, Alfaro non lo pensa per la partita a Quito (2800 di altitudine). Ma se fosse per lui…