Leonardo Spinazzola era la faccia bella della nostra (bella) Nazionale, era il terzino che aspettava di incontrare José Mourinho per sgommare felice sulla fascia mancina della Roma, era diventato persino l’oggetto del desiderio del Real Madrid. Chissà quanti pensieri rombavano nella sua testa prima che quel tendine d’achille sinistro, inspessito (da tempo) e infiammato (da poco), facesse crac, scrivono Massimo Cecchini e Andrea Elefante su La Gazzetta dello Sport. La diagnosi parla di "rottura sottocutanea" (cioè non da taglio), in zona terzo mediale (cioè a metà). Si tratta di una lesione poco frequente nel calcio, l’ipotesi più attendibile è che fosse già in atto un processo di usura, che si è completato in occasione di quello scatto. Lo staff medico della Nazionale non si è sbilanciato sui tempi di recupero: dipenderanno anche dalle tecniche di intervento e dal protocollo riabilitativo adottati dallo specialista che si occuperà dell’operazione, ma difficilmente l’assenza sarà inferiore ai 6 mesi. Uno dei luminari per questo tipo di intervento è il professor Sakari Orava, finlandese, non a caso conosciuto come “il mago dei tendini”, da cui oggi stesso Spinazzola andrà, grazie a un volo privato organizzato dalla Roma. Generalmente opera a Turku; in passato ha curato fra gli altri Beckham, Barzagli e Bonaventura, ma pure Haile Gebrselassie e Merlene Ottey. Nel 2019 fece un consulto da lui anche Cristante, il primo a soccorrere Spina dopo l’infortunio e a stargli più vicino al rientro negli spogliatoi. In casi del genere, prima si opera e meglio è. Perciò, dopo il controllo, è probabile che già domani (o al massimo martedì) l’esterno sia operato, per tornare a Roma mercoledì o giovedì e cominciare il lungo recupero. Le lacrime di rabbia mischiate a quelle di gioia per la semifinale conquistata, ma soprattutto l’affetto dei compagni che hanno sopraffatto il cuore di Leonardo. L’infortunio ha colpito tutti. Un’empatia che ha emozionato, così come gli applausi infiniti e i cori "Spina, Spina", che erano iniziati già venerdì sera in pullman verso l’aeroporto e poi in aereo e ripresi ieri mentre Leonardo si aggirava nella sala da pranzo di Coverciano abbracciando tutti, prima di partire in auto, accompagnato dal professor Ferretti, responsabile medico della Nazionale, alla volta dell’ospedale S.Andrea di Roma, dove è stato sottoposto a risonanza. Il commissario tecnico Mancini gli ha sussurrato: "Ti aspettiamo presto". Una sorgente di energia per Spinazzola, così come le parole dei compagni: "Vinceremo questo Europeo anche per te". Naturalmente, Tiago Pinto e Mourinho hanno chiamato Spinazzola, facendogli forza e sottolineando come tutti – dai Friedkin ai compagni (in tanti gli hanno parlato) – "lo aspettano", come gli ha detto Mou, per restituirgli quel ruolo centrale che si è conquistato nelle sue due stagioni in giallorosso.
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