rassegna stampa

Tutti con Juan Jesus. Calcio e politica contro il razzismo

LaPresse

Il premier Conte si schiera con la Roma, che chiede "tolleranza zero". Lega e Figc: "Lottiamo insieme"

Redazione

Strana la vita. Va a finire che un giorno il calcio italiano dovrà persino ringraziare Pomatinho, al secolo Andrea Dell’Aquila, per il suo sgrammaticato post razzista contro Juan Jesus, in cui il calciatore giallorosso veniva definito, tra l’altro, "un maledetto scimmione" e "negro". La risposta dirompente della Roma di due giorni fa, che ha daspato virtualmente il tifoso a vita dalle proprie partite è stata accolta con soddisfazione da tutta l’opinione pubblica italiana, a cominciare dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha twittato: "Chi ha insultato ieri Juan Jesus non ha alcuna passione per lo sport: che stia fuori a vita dagli stadi sportivi!" riporta Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Ma anche l’ex presidente Matteo Renzi gli ha fatto eco: "Complimenti alla Roma, questa è la strada giusta!".

La polizia, in attesa di una denuncia formale, si è già mossa per accertamenti, passano in secondo piano anche gli aspetti legali, che consentono sì al club di mettere Dell’Aquila tra gli indesiderati ma non ne garantiscono l’espulsione, per l’aspetto pubblico degli stadi italiani (con le solite eccezioni), a differenza di quanto accade in Inghilterra. Infatti, la mossa della Roma è stata squisitamente politica, rafforzata anche da un tweet che ieri ha corso il rischio di accendere persino una polemica con la Lega di Serie A. "State davvero pensando di affrontare seriamente il problema del razzismo nel calcio italiano, Serie A? Ora ci vuole tolleranza zero", aveva scritto il club giallorosso sui suoi social. La risposta della Lega, sempre via web, era stata fragile. "Siamo tutti dalla stessa parte, insieme stiamo costruendo la squadra della Serie A contro il razzismo: aspettiamo con ansia da 3 settimane il nome del vostro “Ambassador!”. Prima postilla: la data per la comunicazione del giocatore è il 30 settembre e la Roma è in regola coi tempi. Anzi, mai ritardo è stato più opportuno, visto che il primo designato era stato Smalling, mentre ora ovviamente sarà Juan Jesus. Per questo in serata De Siervo ha spento una polemica, che la Roma non ha voluto cavalcare. "La battaglia contro il razzismo ci vede in prima linea insieme alle nostre società".