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rassegna stampa

Tutta un’altra musica: Gerson ha studiato Roma

Serata in discoteca dopo la doppietta: sono i suoi giorni più felici. Odia la sveglia, ama i tatuaggi. E a Firenze Totti l’ha abbracciato

Redazione

Da quando è romanista, Gerson ha convissuto con l’etichetta di flop. Mai era stato così applaudito dai tifosi, mai era stato "the man of the night" come due notti fa al Piper quando è stato riconosciuto da tutti dopo la doppietta al Franchi. Il brasiliano si gode i giorni più felici da quando è arrivato a Roma. Perché 2 gol, 9 palle recuperate, le sole 20 perse e le 8 sponde cominciano ad essere numeri significativi, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".

A 20 anni ha messo al primo posto la Roma e la famiglia creata con la compagna e la bambina di due anni. Vive con loro a Casal Palocco, il padre è a Roma con meno frequenza e il ragazzo si sente più libero. La presenza di Castan lo aiuta, a volte dorme con Peres, altre da solo, la musica è sempre un po’ più alta del normale e la sveglia non è proprio la sua migliore amica, tanto che spesso la stacca e si concede qualche minuto in più. Se con Spalletti non aveva più rapporti, con Di Francesco il feeling è sbocciato a Pinzolo quando sbagliava i movimenti e l’allenatore lo riprendeva. Una volta gli disse, ascoltato da tutti: "Forse non hai capito, così non va". Gerson abbassò la testa, ma poi l’esercizio lo fece bene. E Di Francesco, sempre davanti a tutti, non ebbe problemi dirgli: "Adesso sì".

Amante dei tatuaggi e dei tagli particolari, ragazzo timido, molto religioso, ha instaurato un buon rapporto con Totti perché, quando gli fu spedita la maglia numero 10 e successe il finimondo, fu proprio Francesco a difenderlo: "Tutti devono sognarla". Anche se adesso, a pochi chilometri dal mare dove vive, l’aria è più serena, lui sa che la strada è ancora lunga. Glielo dice sempre il suo amico Castan, glielo dice Di Francesco, glielo dice anche Totti. Che però domenica se l’è coccolato. Perché il ragazzino si è fatto grande e l’abbraccio del più grande di tutti, a Roma, lo ha certificato.