Javier Pastore non farà parte del gruppo di Oporto perché tradito ancora una volta dai suoi polpacci di vetro, secondo la versione ufficiale. Il problema è che l’universo giallorosso - dopo le indiscrezioni uscite sul suo screzio con Di Francesco nel derby - non crede molto all’infortunio, ma ritiene che sia una copertura, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport".
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Triste, solitario e infortunato: Pastore resta fuori
Ennesimo guaio a un polpaccio per l’attaccante, che nel derby ha contestato Di Francesco
In tanti pensano che sarebbe meglio ritenere i dissapori come causa della mancata convocazione, piuttosto che l’ennesima ricaduta per problemi muscolari. Tra Psg e Roma, gli stop a causa del polpaccio sono stati più di venti. Un’enormità, quasi come il gesto di gettare a terra la pettorina, non mormorando parole gentili, al momento di entrare in campo contro la Lazio: troppo tardi, secondo il pensiero del «Flaco», che comunque si è parlato con l’allenatore, prima della scelta di non convocarlo. Pastore avrebbe ancora molto da dare, ma sembra ormai prigioniero di un ricco e lungo contratto in un club che, per rendimento, punta giustamente più su altri.
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