rassegna stampa

Trigoria, che look: ora è più europea

LaPresse

Terminato il restyling di sale e campi. Svezia e Ucraina hanno fatto un sopralluogo

Redazione

Un piccolo gioiellino. All’avanguardia europea, tanto che alcune nazionali come Svezia e Ucraina sono già venute a fare dei sopralluoghi per capire se possa essere la loro casa durante l’Europeo del 2020. È Trigoria, la casa della Roma. Meglio, la nuova casa della Roma, anche se poi il primo campo qui lo costruì nel 1978 Gaetano Anzalone, all’epoca presidente giallorosso. In oltre 40 anni il Fulvio Bernardini è cambiato profondamente: lo creò di fatto Dino Viola, lo migliorò Franco Sensi e ora l’ha portato all’avanguardia James Pallotta, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

E' stata rimessa mano alle sale dell’archivio storico (circa mille maglie e quasi centomila tra pellicole e diapositive conservate in una cella frigorifera a 6-7 gradi, tutto materiale per il prossimo museo della Roma), alla nuova sala video dove Fonseca e il suo staff preparano le partite, alle aree medico-sanitarie, ai nuovi uffici per l’area media ed a quella ricreativa. Ma Trigoria negli ultimi anni è cambiata profondamente in tutto. Dalle stanze dei giocatori (24, a cui poter aggiungere in caso di necessità le 11 del settore giovanile) alla palestra e le aree termali, con crioterapia (-140 gradi per circa 3 minuti) e tre vasche dove si alternano il caldo (35-36 gradi) al freddo (6-7), con tanto di hydrobike e nuoto controcorrente. A corredo di tutto anche la sauna e il bagno turco. E poi i campi, ovviamente, dove da oggi la Roma dovrebbe tornare ad allenarsi in quello appena rizollato, il B.