Domani Keita e Pepe, che in più di un'occasione si sono scontrati sia a parole che fisicamente, si ritroveranno faccia a faccia, dopo che entrambi hanno saltato la partita d’andata dell’Olimpico. Nel frattempo, se possibile, Keita ha scalato ancora le gerarchie nella stima di Luciano Spalletti che, un po’ come era successo a Garcia, a dispetto dell’età (36 anni), comincia a considerare il centrocampista quasi indispensabile nel suo scacchiere.
rassegna stampa
Tranquilli, c’è Keita. E la Roma ci crede
Keita ha scalato ancora le gerarchie nella stima di Luciano Spalletti che, un po’ come era successo a Garcia, a dispetto dell’età (36 anni), comincia a considerare il centrocampista quasi indispensabile nel suo scacchiere
Il suo contratto è in scadenza e stavolta, naturalmente solo per ragioni anagrafiche, pare assai difficile che il club giallorosso gli proporrà ulteriori rinnovi dopo quello dello scorso anno. Ancora più difficile, poi, che possa tornare a materializzarsi quello che fu un piccolo sogno della sua carriera, cioè proprio l’approdo al Real. Della scuola catalana Keita ha portato a Trigoria proprio quel gioco a due tocchi e quell’aggressione alla palla che tanto ha fatto breccia nel cuore di Spalletti. Nessuna meraviglia, quindi, che l’esperto centrocampista stia lentamente prendendo in mano le redini di una mediana in cerca di punti di riferimento. L’impressione, perciò, è che domani Keita servirà anche in quel Santiago Bernabeu che conosce così bene. Ricordando la sua «prima volta» contro il Real Madrid (all’epoca indossava la maglia del Siviglia), dei suoi rivali di domani è rimasto solo Sergio Ramos. Vada come vada, siamo convinti che Keita potrà affrontarlo a testa alta. Difficile che lui deluda. Speriamo possa dirsi altrettanto per la Roma.
(M.Cecchini)
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