rassegna stampa

Tra Dzeko e la Roma il matrimonio è in crisi

Quando entra in campo, la prima cosa che si nota è la mancanza di fiducia. Come se strada facendo il bosniaco avesse perso la convinzione che venire a Roma sia stata la scelta giusta

Redazione

Mancano 14 partite (sfida con il Real inclusa) al termine della stagione. Sono quelle della verità per la Roma e per Edin Dzeko, per decidere se andare avanti insieme o dirsi addio. Quello con il bosniaco, infatti, è stato un matrimonio che doveva mettere le ali ai giallorossi e che invece, ad oggi, vive una di quelle «crisette» che possono sfociare nel divorzio, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Alla finestra resta vivo l’interesse del Besiktas, che già nei giorni scorsi aveva fatto pervenire a Sabatini un’offerta di 15 milioni (più 5 di bonus).

Dzeko ha digerito a fatica l’esclusione di mercoledì in Champions, contro il Real. Non se l’aspettava, era venuto a Roma proprio per giocare quelle partite lì, quelle di maggior prestigio. Si è fatto tante domande, anche se poi a Trigoria non fa trapelare nulla e continua a comportarsi come il migliore dei professionisti. Questo perché lo è, ma quando entra in campo, la prima cosa che si nota è la mancanza di fiducia. Come se strada facendo avesse perso la convinzione che venire a Roma sia stata la scelta giusta.

La società si aspettava un rendimento diverso, soprattutto in termini di gol. Dopo l’infortunio subito con il Carpi, all’andata, in realtà si è visto un altro giocatore. E poi c’è Spalletti, che invece non perde occasione per stimolarlo, difenderlo, scaricarlo da responsabilità e pressioni. Anche a costo di distribuirle su tutti gli altri, sulla squadra, come quando dice «non siamo bravi noi a servirlo come si deve, dobbiamo metterlo in condizione di far bene».