Clic. Istantanea di un quinquennio formidabile. Anni di coppe e di campioni, di sogni e bisogni, di idee e investimenti, di personalità in conflitto, di trofei e polemiche, Roma contro Inter, la Capitale contro Milano, la città della politica contro quella della produzione, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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Totti & Zanetti, trofei e polemiche. 2005-2010, cinque anni di super duelli
Gli ultimi sospiri del calcio patriarcale in cui la famiglia Sensi e la famiglia Moratti ringhiavano al mondo la loro voglia, affidandosi a due capitani che flirtavano con la storia
Gli ultimi sospiri del calcio patriarcale in cui la famiglia Sensi e la famiglia Moratti ringhiavano al mondo la loro voglia, affidandosi a due capitani che flirtavano con la storia: Francesco Totti e Javier Zanetti.
È stato un lustro che si è virtualmente aperto con il cucchiaio di Totti a Julio Cesar del 26 ottobre 2005 – considerato dal capitano giallorosso fra i tre gol più belli segnati in tutta la carriera – e si è chiuso il 21 agosto 2010 con la doppietta di Eto’o che ha regalato ai nerazzurri il successo in Supercoppa. In quella forbice di anni, Roma e Inter hanno cozzato fra loro a testa bassa in 21 sfide che hanno partorito 10 successi della squadra milanese, 6 di quella romana e 5 pareggi, producendo un totale di 34 gol per i giallorossi e 45 per i nerazzurri, considerati anche i rigori della finale di Supercoppa dell’agosto 2008. Eppure questi numeri non riescono a dare il senso della sfida totale che si è combattuta in quelle stagioni, sfruttando tutti i campi di battaglia possibili, ovvero campionato, Coppa Italia e Supercoppa.
Una cosa è certa: se in quegli anni del post-Calciopoli l’Inter ha rappresentato il punto di riferimento della Serie A, non c’è dubbio che solo la Roma è stata davvero all’altezza dei nerazzurri.
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