Strani pensieri, al minuto 26 del secondo tempo. Esce Francesco Totti, passo lentissimo, la testa che pensa e ripensa, lo stadio che non può non notare: il capitano non voleva abbandonare la festa. Sentiva odore di gol, di rete numero 238. La serata in fondo sembrava apparecchiata al meglio, il Torino pareva ormai sciolto, Totti s’era tolto pure il pensiero di un cartellino giallo «cercato» da diffidato, per preparare al meglio la trasferta di Mosca e la sfida all’Inter dell’Olimpico dopo la sosta. Poi all’improvviso l’imbarazzo, nel volto di Totti. Imbarazzo che quello psicologo a cui piace (anche) fare l’allenatore, di nome Rudi Garcia, non poteva non cogliere.
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Totti la prende male e scansa Garcia
Arrivata la sostituzione il numero 10 ha sì abbozzato un sorriso forzato, ma ha pure respinto il gesto affettuoso del tecnico per rientrare direttamente negli spogliatoi, senza passare dalla panchina.
Così il tecnico si è avvicinato a Totti e ha provato a sdrammatizzare, senza riuscirci però. Perché il numero 10 ha sì abbozzato un sorriso forzato, ma ha pure respinto il gesto affettuoso del tecnico per rientrare direttamente negli spogliatoi, senza passare dalla panchina.
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