Nella Hall of fame della Roma è entrato di diritto il 29 maggio 2017, in quella del calcio italiano Francesco Totti entrerà a maggio, nella categoria «giocatori italiani», ed il titolo che gli assegna la giuria presieduta dal presidente dell’Unione stampa sportiva italiana Luigi Ferrajolo vuole riconoscergli certamente i trofei conquistati in maglia azzurra – il Mondiale del 2006, l’Europeo Under 21 di dieci anni prima –, ma, probabilmente, innanzitutto l’enorme valore simbolico che la carriera di Totti ha nella storia dello sport e del costume di questo Paese: un esempio di ingegno e fedeltà, scrive Alessandro Catapano su "La Gazzetta dello Sport". Totti entra a far parte di una squadra di eroi, gli hall of famers premiati nelle sette edizioni precedenti: Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Fabio Cannavaro, Gianluca Vialli, Giuseppe Bergomi, Alessandro Del Piero.
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Totti nella Hall of Fame del calcio italiano insieme a Zanetti, Antognoni e Allegri
La storica bandiera della Roma entra nell'olimpo del calcio azzurro: prima di lui Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Fabio Cannavaro, Gianluca Vialli, Giuseppe Bergomi e Alessandro Del Piero
Entrano nella Hall of fame anche altri miti. L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri come «allenatore» succede a Sacchi, Lippi, Trapattoni, Capello, Ancelotti, Mancini, Ranieri e Bagnoli. Javier Zanetti, bandiera dell’Inter di cui oggi è vicepresidente, come «giocatore straniero» entra nel club di Michel Platini, Marco Van Basten, Gabriel Batistuta, Diego Armando Maradona, Ronaldo, Paulo Roberto Falcao e Ruud Gullit. La hall of fame apre anche all’ex presidente federale Antonio Matarrese, tra i dirigenti, e a Giancarlo Antognoni, veterano azzurro che succede ai mostri sacri Gigi Riva, Dino Zoff, Gianni Rivera, Sandro Mazzola, Marco Tardelli, Paolo Rossi e Bruno Conti.
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