Francesco Totti pochi giorni fa, appena finito di pranzare in sede, è andato a prendere il caffè nel bar vicino al centro sportivo. Inutile descrivere lo stupore degli avventori e, a chi gli chiedeva il motivo della sorpresa, il capitano della Roma ha risposto: «Perché lì sono in pochi a volermi bene».
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Totti, il mondo applaude ma Pallotta tace
Il capitano giallorosso pochi giorni fa, appena finito di pranzare in sede, è andato a prendere il caffè nel bar vicino al centro sportivo. Inutile descrivere lo stupore degli avventori e, a chi gli chiedeva il motivo della sorpresa, il capitano...
Anche ieri il capitano non ha avuto contatti con Pallotta. Per via indiretta gli sono giunti i soliti complimenti («orgoglioso di Francesco») e le solite frasi («quando verrò parleremo di persona»), ma coloro che hanno il compito di decrittare gli umori presidenziali raccontano come cambi di rotta non ce ne siano, anche se da un personaggio vulcanico come Pallotta è lecito aspettarsi colpi di scena quando tornerà a Roma a fine maggio. Ma a quel punto Totti avrà già danzato il suo ultimo valzer, che per quanto riguarda l’Olimpico è previsto addirittura l’8 maggio per un malinconico Roma-Chievo in programma alle 12.30. Visto che per l’occasione anche gli ultrà più duri stanno riflettendo se tornare a riempire la Curva per omaggiare l’addio del capitano, e pure a Trigoria qualcuno si chiede (a ragione) se non fosse il caso almeno di giocarla più dignitosamente in notturna per favorire la creazione dell’evento, per quanto struggente.
La presa di posizione di Pallotta è interpretata così: il presidente è disposto anche a subire le accuse della tifoseria per proteggere Spalletti, evitandogli di vivere una stagione intera sull’orlo dello psicodramma. Morale: la piazza crede poco all’allenatore che dice: «Se Pallotta me lo chiede, gli dico di rifare il contratto a Francesco».
(M. Cecchini)
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