Non ha rovinato la festa per la vittoria contro la Juventus e se n’è andato in punta di piedi da una porta secondaria, ma in ogni caso il barometro dell’umore di Francesco Totti volge verso la tempesta. Per la prima volta nella sua carriera, il capitano è stato iscritto a referto in una partita di calcio senza aver toccato neppure un pallone, ricorda Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport".
rassegna stampa
Totti furioso accarezza l’ultima tentazione: Miami
Il capitano ai margini della Roma. Lippi: "A me non ha detto che smette". L’idea è la squadra Usa dell'amico Nesta
Uscendo il capitano non ha degnato Spalletti neppure di uno sguardo, andando subito nello spogliatoio e senza salutare i tifosi. Il messaggio è stato recapitato forte e chiaro, ed ormai la maggioranza dei tifosi giallorossi non ne fa un dramma: dopo il 28 maggio Totti non giocherà più nella Roma. Ora si tratta di vedere che cosa vorrà fare: il dirigente o il calciatore altrove? L’unica certezza è che, se Spalletti restasse, la convivenza con un Totti dietro alla scrivania risulterebbe impossibile. Di sicuro il tramonto del capitano fa sempre notizia, tant’è che ieri persino Salvini ha attaccato Spalletti. «È il classico “piddino” rancoroso – ha detto a Radio 2 – . Non è sereno. Ero a San Siro a vedere Milan-Roma e l’unica cosa che tutto lo stadio si aspettava era di vedere ed applaudire Totti per l’ultima volta. Volevamo tributargli una standing ovation e invece Spalletti continuava a far entrare uno scarto dopo l’altro». Più interessanti le parole di Marcello Lippi: «Ho parlato con Francesco una decina di giorni fa e non mi ha detto che smette – ha spiegato a Gr Parlamento –. Tutti dicono che smetterà, ma dalla sua bocca la frase non è ancora uscita ed è un peccato. A un campione come lui, un simbolo di una città, non devono essere gli altri a dire che smette. Dovrebbe essere lui».
«Bisogna anche capire che per lui è un momento difficile – dice l’a.d. Gandini – ma avrà una nuova carriera nella Roma e noi saremo al suo fianco». Totti però si sente ancora calciatore e sa come, dal 28 maggio, delle richieste non gli mancheranno. L’unica che però prenderebbe in considerazione davvero però è solo una, quella del Miami – di proprietà dell’italiano Riccardo Silva e allenato dall’amico Alessandro Nesta – che milita nella North American Football League, una sorta di Seconda Divisione in Usa. Solo la scorsa settimana l’ex difensore azzurro ha speso parole belle sull’amicizia che lo lega a Francesco. Un anno fa il contatto fu serrato, adesso tutto è in «stand by», anche se non bisogna dimenticare come il contratto dirigenziale di Totti con la Roma – della durata di 6 anni – partirebbe dal primo luglio. Morale: a sciogliere tutti i nodi toccherà al presidente Pallotta, che sarà a Roma il 28 per l’addio del capitano. Poi dovranno parlare di ruoli, ed a quel punto si vedrà se Miami sarà solo un luogo per far vacanza o qualcosa per dire al mondo: io ci sono.
© RIPRODUZIONE RISERVATA