rassegna stampa

Totti e il derby. Una storia infinita da protagonista

Viste le assenze in attacco, il capitano della Roma pronto a giocare da quarantenne. E in futuro...

Redazione

Il conto alla rovescia è già cominciato. Possibile infatti che tra un anno, di questi tempi, non parleremo più dei gol di Totti al derby, delle sue magliette, delle sue provocazioni che hanno punteggiato la stracittadina romana nell’ultimo quarto di secolo o giù di lì, come scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Vista la moria di attaccanti che Spalletti deve fronteggiare, l’impressione è che quella di Totti domani non sarà una comparsata. Ci sarà poco da meravigliarsi se alla fine il numero dieci giallorosso – giunto al 42° derby fra campionato (36) e Coppa Italia (5) – scalpiti come nei giorni belli.

L’enorme capacità mediatica di Totti gli potrebbe far tirare fuori dal baule della fantasia qualche sorpresa. Negli anni il capitano della Roma ha sempre saputo esaltare la platea giallorossa. A cominciare da quando indossò una maglia regalatagli dalla Sud – esposta dopo aver segnato la prima rete delle sue 11 nella Stracittadina (recordman con Da Costa) – che recitava: «Carica ragazzi» (novembre 1998). L’anno successivo, però, arrivò il primo grande squillo. «Vi ho purgato ancora», aveva scritto sulla T-shirt (aprile 1999), scatenando una polemica che non si è mai placata del tutto.

Archiviate le magliette, Totti s’inventò altro. Che cosa c’è di più mediatico della tv? Probabilmente nulla, e così – dopo aver segnato un gol su rigore – decise d’impadronirsi di una telecamera per riprendere il pubblico della curva giallorossa (aprile 2004). Poi fu la volta della palla nascosta sotto la maglia e un finto parto simulato sotto la tribuna Monte Mario (ottobre 2005). Seguirono anni di stasi, interrotti da una rete e una frase gridata alla telecamera: «Questo è per voi, godo come un maiale» (aprile 2013). Il resto è quasi storia dei nostri giorni. Il selfie sotto la Sud – rilanciato in ogni parte del mondo – è stata forse l’idea più geniale di tutte (gennaio 2015), ma quello fra Totti e le magliette resta un legame da primo amore e così l’ultima recitava questo: «Stai sempre a parla’, ora che te voi inventa’ (davanti): game over » (maggio 2015).