rassegna stampa

Totti, dai mugugni alla nuova vetrina. E il tifo si divide

I numeri della partita di San Siro parlano di un Totti più produttivo, in soli venti minuti, del resto dell'attacco. Con 7 gol all'attivo è anche il secondo marcatore dei giallorossi. Giusto che resti la sesta scelta di Garcia?

Redazione

Le sue espressioni prima un po’ seccate, poi quasi malinconiche hanno fatto il giro di tutte le tv. Poi San Siro ha avuto i suoi 20 minuti, e niente affatto banali. In quel lasso di tempo la Roma – dopo il quasi nulla – anche grazie a Francesco Totti si è ritrovata, col capitano che ha toccato 19 palloni (Doumbia 22 in 90’ e Ibarbo 13 in 59’), creato due occasioni da gol (tranne Florenzi, nessuno ne è stato capace) e trasformato un rigore. Venti minuti in cui Totti ha dimostrato che in una Roma in questo momento così povera di gioco, idee, risorse e qualità può starci anche lui, soprattutto se si gioca a ritmi quasi dopolavoristici.

BOMBER - Eppure Totti contro il Milan è stata la sesta scelta di Garcia, dopo che il francese aveva deciso di schierare il tridente nero (Gervinho, Doumbia e Ibarbo), affidandosi poi in corsa prima a Ljajic, poi ad Iturbe. Alla fine, sul 2-0, Garcia si è reso conto che una squadra senza gioco poteva ancora avere bisogno di un vecchio ragazzo di 38 anni che per la prima volta in carriera da quando è diventato leader della squadra, era rimasto seduto in panchina per tre gare consecutive di campionato solo per scelta tecnica.

Il miracolo a Totti non è riuscito, ma con lui qualcosa si è visto: il lancio per Florenzi, l’apertura per Ljajic, lo stop in corsa accarezzando la palla. Per certi versi, quasi un manuale scolastico per gli altri. Tutto questo, poi, ha contribuito a dividere di nuovo i tifosi sulla sua utilità in campo dall’inizio. Morale: Totti non vuole essere «un problema» e non può essere più nemmeno il salvatore della patria. Ma i numeri dicono che con 7 gol, è il secondo cannoniere della Roma in campionato dopo Ljajic. Quanto basta per giustificare la sua voglia di spazio. E se questo per Garcia sia una possibilità o un problema in più, non è ancora chiaro.