La vita, in fondo, è spesso qualcosa di dolce che può fare la differenza nello srotolarsi di tutti i giorni.
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Totti oltre il tempo «Avanti, Roma. Io non sento l’età»
«Mi ritengo fortunato – dice –. Credo in me stesso, sono contento di quello che ho fatto e sto facendo. Gli anni passano, ma l’età non si sente. È la verità. Sarò il primo a mettermi da parte quando non ce la farò più»
Francesco Totti, a suo modo, ce lo racconta spesso disegnando calcio sui campi del mondo ma, da buon gaudente, sa che in fondo alla strada – piccolo o grande che sia – ci deve essere un premio ad aspettarci.
E allora non sorprende se, alla vigilia dell’esordio in Champions contro il Cska Mosca, il capitano della Roma risponda sorridendo così: «Se vinciamo lo scudetto ho promesso di non mangiare il gelato per un anno, ma se trionfiamo in Europa il gelato lo rimangio...».
RECORD Non facile, ma perché non provarci? D’altronde, il 28 marzo nel 1993, neppure lui avrebbe mai immaginato che – segnando un gol nella Champions League 2014-2015 – avrebbe raggiunto il traguardo di più anziano marcatore in questa manifestazione (preliminari esclusi), strappando il primato a Ryan Giggs, che nel 2011 è andato in rete a 37 anni, 9 mesi e 16 giorni, mentre Totti il 27 settembre approderà a 38 anni.
Non lontano dai 38 anni, 5 mesi e 20 giorni di Puskas, che nel 1965 col Real Madrid, in Coppa Campioni, segnò 4 gol al Feyenoord. «Mi ritengo fortunato – dice –. Credo in me stesso, sono contento di quello che ho fatto e sto facendo. Gli anni passano, ma l’età non si sente. È la verità. Sarò il primo a mettermi da parte quando non ce la farò più».
SENZA LIMITI Certo, Totti sa bene che il sorteggio, regalando Bayern Monaco e Manchester City, non è stato benevolo, senza contare che anche il Cska Mosca non è esattamente una squadra materasso. «In Champions, a parte 3-4 squadre fortissime, tutte le altre sono sullo stesso livello. È un girone che ci piace, andremo in campo a viso aperto e speriamo di giocarci la qualificazione. La Roma non si pone limiti. Sappiamo di affrontare squadre molto forti, ma anche noi lo siamo, e anche loro avranno paura di affrontare noi. Passare il turno sarebbe già tanta roba, anche perché già quasi tutti ci danno per spacciati, ma noi affronteremo i match a viso aperto senza aver paura di nessuno. Siamo la mina vagante».
MODELLO ATLETICO Con un passato di acuti europei, è logico che Totti - presto giurato su Canale 5 nella trasmissione «Tu sì che vali» - non ami i confronti. «Non è semplice fare un paragone, ho giocato con grandi giocatori. Speriamo di andare il più avanti possibile, facendo meglio dei quarti raggiunti con Spalletti. Certo, adesso in Europa ci sono squadre più forti rispetto all’Italia. Penso alla Juve, al Milan, all’Inter di pochi anni fa. Però non sarebbe male fare come l’Atletico Madrid, ma dovremo dimostrarlo in campo». Prima dei titoli di coda, dedica un pensiero a Benatia, imminente avversario col Bayern. «Un po’ tutti abbiamo cercato di trattenerlo, ma l’ultima parola spettava a lui. Voleva andare via e la società ha fatto le sue scelte. È un ragazzo straordinario, ma è un capitolo chiuso». Chiuso come quello relativo ai rimpianti per essere rimasto sempre qui. «Se avessi giocato nel Real Madrid o nel Barça avrei vinto di più, ma fortunatamente ho tanti estimatori in Europa che mi seguono: vuol dire che con la Roma abbiamo fatto bene. D’altronde, in Champions, anche adesso sarebbero poche le squadre in cui non giocherei, ma non ci ho mai pensato. Ho indossato sempre la stessa maglia e sono sicuro di aver fatto la scelta giusta». Con un futuro tutto da scrivere.
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