È stata l’ultima grande partita della Roma, anche se non l’ultima vittoria. Dopo, infatti, in 18 partite di campionato sono arrivate anche quelle con Genoa, Udinese, Cagliari, Cesena a Napoli. Troppo poche? Francamente sì, il 27,77% di successi. Considerando poi che proprio quella partita del 30 novembre, il 4-2 all’Inter, fu l’ultima volta in cui si videro bagliori di Roma. Poi il grigio, fino al buio di oggi. Ma quella è stata anche l’ultima grande partita di Gervinho, l’uomo che Garcia dovrebbe recuperare per la sfida di sabato di San Siro. In questo buio senza fine, per il francese è una delle speranze di ritrovare un po’ di luce. E se per Sabatini «esiste una Roma con Maicon e una senza», è evidente che per il francese esista una Roma con Gervinho e una senza.
rassegna stampa
Torna Gervinho e la Roma spera di ritrovare i gol
Il 30 novembre, il 4-2 all’Inter, fu l’ultima volta in cui si videro bagliori di Roma. E in quella partita l'ivoriano segnò l'ultimo suo gol in questo campionato
METAMORFOSI TOTALE Un girone dopo, insomma, è cambiato tutto. La Roma si è sciolta come neve al sole, la squadra che sognava lo scudetto oggi si trova a difendere con i denti la Champions League e l’entusiasmo dell’ambiente si è trasformato in depressione, se non rabbia. Una metamorfosi totale, i cui segnali strada facendo sono apparsi evidenti un po’ a a tutti, tranne che ai diretti interessati. La società ha faticato a gestire molte situazioni chiave, Garcia ha visto sfaldarsi lentamente il suo rapporto di fiducia con il gruppo ed i giocatori hanno inanellato una serie di prestazioni imbarazzanti. Tutti colpevoli, chi più chi meno, da capire solo quanto farli stare dietro la lavagna. E nessuno assolto, ovviamente. Tranne che per James Pallotta, però.
TWEET DA BOSTON Già, perché nella notte tra martedì e mercoledì il presidente della Roma, da Boston, ha fatto un tweet molto chiaro sull’account ufficiale del club: «Media: “Tutti sotto osservazione. Eccetto Garcia”. Pallotta: “Chi si inventa questa roba?!». Si potrebbe leggere in due modi: o è sotto osservazione anche Garcia (francamente difficile, visto che lo stesso Pallotta lo ha confermato pubblicamente anche nei giorni scorsi) o non è sotto osservazione nessuno. Molto più semplice quest’ultima ipotesi. Il problema, però, non è che lo scrivono i media, ma la gente comune, i tifosi, il cosiddetto ambiente. E per capirlo basta farsi un giro sui social network, anche leggendo i commenti sullo stesso tweet di Pallotta, dove gli insulti e le richieste di «pulizia» eccedono sugli applausi e la voglia di conferme.
TUTTI DENTRO È chiaro che nell’occhio del ciclone ci siano finiti soprattutto i dirigenti: il Ceo Italo Zanzi, il d.g. Mauro Baldissoni e il d.s. Walter Sabatini, considerato quasi all’unanimità il colpevole del disastro attuale. Con quel tweet Pallotta non ha voluto far altro che sgombrare il campo da equivoci, confermando (semi)ufficialmente tutti anche per la prossima stagione, al netto dei contratti già in essere. E Garcia? Su di lui era già stato netto, come netta è la speranza del francese di ritrovare il vero Gervinho. Senza di lui la Roma in fase offensiva ha faticato da matti. San Siro gli porta fortuna, la speranza di ritrovare la Roma del 30 novembre c’è.
© RIPRODUZIONE RISERVATA