"È una cosa che lascia senza parole: un’espulsione di quel tipo a inizio partita... È un dato oggettivo, non una nostra valutazione, è un chiaro errore che il Var non poteva correggere e quindi è ancora più duro da mandare giù. Bisognerebbe rivedere il regolamento, correggerlo". E già, il Toro freme di rabbia, scrive Nicola Cecere su La Gazzetta dello Sport, e affida il suo sfogo a Davide Vagnati, il direttore tecnico. Ma già a caldo, cioè a partita in corso, dalla zona granata si erano udite chiaramente le frasi di aperta contestazione nei confronti di Abisso.
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Il dirigente: "Singo prende la palla, e c’era fallo su Belotti. Si fanno investimenti, così è dura..."
Vagnati fa sentire la sua voce in tv, dove i tempi sono per forza stringati e quindi non torna sul passato, cioè sul rigore non dato a Verdi in Toro-Lazio e quello fischiato invece a Nkoulou per un mani involontario; o sul gol del 3-3 di Caputo viziato da fallo su Bremer e prima di Berardi su Rodriguez.
Il dirigente si limita a "urlare" la sua protesta per il giallo che ha precocemente consegnato il match ai giallorossi. E anche Giampaolo non si discosta dalla linea societaria. "Era un fallo veniale, il secondo giallo è stato un regalo a una squadra forte che magari avrebbe vinto lo stesso. Ma lasciateci giocare alla pari... Oltretutto avremo una partita tra poche ore e saremo senza Singo". Vagnati porta il discorso su pesi e misure differenti. "Mancini, già ammonito, fa un intervento falloso su Belotti che mette per primo il piede sul pallone e viene colpito dal giallorosso. Questo è un danno evidente".
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