I circa otto anni spesi dalla Roma e dal Comune per il progetto Stadio a Tor di Valle poi accantonato dai Friedkin, hanno comportato inevitabilmente dei costi amministrativi (settimane e settimane di lavoro), per non parlare di quelle infrastrutture pubbliche che sarebbero state a carico dei proponenti e che invece non saranno più fatte, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Per questo la delibera (pubblicata ieri) della Giunta sulla revoca del Pubblico Interesse, emendata dal Pd e Sinistra per Roma, e votata da una risicata maggioranza il 21 luglio scorso, recita testuale di come sarà dato "mandato ai competenti Uffici Capitolini, di concerto con l’Avvocatura, di avviare i più opportuni provvedimenti volti alla valutazione e quantificazione di ogni eventuale pregiudizio di danno all’Amministrazione determinato dal mutamento della situazione di fatto.... e al conseguente avvio delle eventuali azioni risarcitorie determinate dall’interruzione delle trattative". I conteggi, in effetti, sono già cominciati, e si parla già di danni quantificati in alcune centinaia di milioni nelle ipotesi più pessimistiche. Intendiamoci, dal punto di vista politico è difficile ipotizzare un sindaco che chieda i danni alla Roma, ma ci sono azioni dovuti che potrebbero prescindere dalla volontà dei singoli amministratori, la cui mancanza potrebbe essere evidenziata dalla Corte dei Conti. Non basta. Se si arrivasse a un contenzioso giudiziario, poi, alcune norme sottolineano come una partnership fra l’amministrazione e un eventuale proponente un progetto per un nuovo stadio, per di più da collocare in un’area pubblica, potrebbe essere impossibile alla luce della causa in atto. Inutile dire che la Roma sarà pronta a fare una controquerela a tutti coloro che la porteranno in giudizio. E il nuovo stadio? Non parte con i migliori auspici. E allora come meravigliarsi se i Friedkin siano molto delusi?
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La Gazzetta dello Sport
Tor di Valle, la revoca può diventare un boomerang
Il Comune di Roma è pronto a far causa alla Roma e all’altro proponente
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