In punta di piedi, mai. Sandro Tonali gioca deciso, se capita decisissimo, eppure un anno fa con la punta del piede - uno, il destro - ha segnato il gol della vita, scrive Luca Bianchin su La Gazzetta dello Sport. Lazio-Milan del 24 aprile, cinque giornate alla fine, il Milan fa 1-1 fino al 92’, poi spunta lui. Un anno dopo, rieccolo. Tonali torna all’Olimpico e, come allora, è il cuore che batte del Milan. Il bello di Tonali è che le sue qualità non dipendono dalla tattica: ovunque giochi, fa la differenza a modo suo, con l’energia, l’intelligenza, l’aggressività, la capacità di leggere le situazioni e giocare la palla. Il legame da tifoso col Milan, si vede, aggiunge a tutto un 10%. Il Tonali del 2023 è diverso e chi conta i suoi tocchi sul campo lo vede: gioca molto più nella sua metà campo, è più un costruttore che un trequartista aggiunto. Per capirci, tra i centrocampisti della A fanno meglio solo Milinkovic e Zielinski - che hanno molti meno compiti difensivi - e i due talenti di domani pomeriggio, Dybala e Leao, sono al suo livello.
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