Per Monchi era la prima scelta per il centrocampo. E per Daniele De Rossi invece, Sandro Tonali era il giocatore da crescere e "coccolare", come quasi venti anni fa fecero con lui Emerson e Pep Guardiola. Poi certo, le storie solite del mercato: le società che devono mettersi d’accordo, lui disposto ancora a fare un anno a Brescia, i club stranieri che premono e quelli italiani che fanno la fila. Tutto logico. Monchi aveva dato mandato ai suoi collaboratori di seguirlo con attenzione, dal vivo e in televisione, e sono stati circa venti i rapporti su di lui finiti sulla scrivania dell’allora ds. Come scrive La Gazzetta dello Sport, Tonali spesso sapeva quando c’erano osservatori di altre squadre a vederlo - Roma compresa - ma questo non lo ha mai distratto nella sua stagione, che deve ancora terminare visto l’impegno con la Nazionale. La sensazione è che la visita al Foro Italico di due giorni fa resterà un’eccezione.
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Tonali, la Roma e quell’amore svanito sul nascere
Per Monchi era la prima scelta, piace ai tifosi e lui sarebbe venuto volentieri per crescere con De Rossi e invece...
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