Il 9 gennaio più che una partita fu un incubo. Da una parte la Romacon la sua crisi d’identità e la difficoltà a fare tre passaggi di fila. Dall’altra parte il Milan con i suoi problemi tecnico-tattici e l’impossibilità nel produrre una manovra accettabile. Rudi Garcia e Sinisa Mihajlovic rischiavano la panchina, i rispettivi tifosi rischiavano l’ennesima arrabbiatura.
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Testa e tattica: Roma e Milan sono tornate grandi così
Spalletti e Mihajlovic hanno dovuto convincere i giocatori che la palla non scotta, che averla tra i piedi riduce i rischi, che recuperarla più in avanti complica la vita agli avversari, che scambiarla con il compagno più vicino è più semplice...
Sono passati meno di due mesi e lo scenario è completamente diverso.La Roma di Luciano Spalletti, dopo un pareggio con il Verona e una sconfitta con la Juve, ha vinto 6 incontri di fila: 19 punti su 24 disponibili. Il Milan di Sinisa Mihajlovic è andato quasi alla stessa velocità: 18 punti su 24, con un calendario più difficile visto che ha dovuto battere Fiorentina e Inter in casa e ha pareggiato a Napoli.
Spalletti e Mihajlovic, come riporta "La Gazzetta dello Sport", hanno dovuto convincere i giocatori che la palla non scotta, che averla tra i piedi riduce i rischi, che recuperarla più in avanti complica la vita agli avversari, che scambiarla con il compagno più vicino è più semplice che lanciarla a quello più lontano. Sembrano banalità, ma rappresentano la pietra filosofale per squadre prive di certezze. La Roma di Spalletti è più avvolgente e meno frenetica di quella di Garcia, ma quando accelera verso la porta lo fa con più cattiveria e incisività. Ci sono meno lanci e più passaggi filtranti, ci sono molte sponde e giocate rapide: e più la palla prende velocità più è facile tirare fuori il massimo da giocatori come Salah ed El Shaarawy che nelle gambe hanno un discreto motorino.
Il Milan ha meno soluzioni, meno armi, meno alternative. Però già in quella sfida dell’Olimpico aveva un progetto tattico in evoluzione. Dopo il pareggio con la Roma e la vittoria seguente con la Fiorentina è cresciuta la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Avendo meno gol nelle gambe rispetto alla Roma, deve subirne pochi. La chiave, in questo caso, è stata blindare la difesa: 4 volte nelle ultime 8 partite il giovane portiere rossonero è tornato a casa contento. E nel frattempo è cresciuta la percentuale di realizzazione, uno dei crucci di Mihajlovic nei primi mesi della stagione. Adesso il Milan funziona e ha un sogno: sfidare in casa la Roma all’ultima giornata di campionato per meritarsi la Champions.
(G. B. Olivero)
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