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Testa e nuovi ruoli: così Gasperini plasma la sua nuova Roma

Redazione
In Inghilterra, nel ritiro che parte oggi e si concluderà il 9 a Liverpool, Gasperini vuole che la squadra si accorci sempre di più, quasi come una fisarmonica

Il laboratorio è ancora aperto, del resto non è neanche un mese che ha spalancato le porte. Solo che il campionato si avvicina e Gasperini sa bene che deve (e vuole) partire subito forte. Del resto, gli interpreti stanno arrivando pian piano, uno dietro l'altro (Ghilardi è l'ultimo della cinquina), ma Massara è pronto ad accontentarlo ancora, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Perché il Gasp di giocatori ne vuole almeno altri tre per sentirsi sicuro, protetto, pronto a fare quel che vuole fare. Che poi, tradotto, vuol dire riportare la Roma ancora più su, fino alla Champions League. Gasp lavora alacremente sul campo. Sta cercando di portare i suoi concetti dentro Trigoria, ma soprattutto sta cercando di plasmare alcuni giocatori a sua immagine e somiglianza. Due di questi sono dei gioiellini, Koné e Soulé, su cui il tecnico giallorosso sta mettendo le mani in modo importante. Al francese, ad esempio, chiede di portare meno palla, di velocizzare il gioco, anche perché è proprio lì che il calcio gasperiniano deve ribaltare l'azione. A Soulé, invece, sta insegnan do a giocare dentro il campo e non fuori. Non più con i piedi sulla linea del fallo laterale, ma con la testa e le idee di un trequartista vero, più che di un'ala. Sono due scommesse che se Gasp riuscirà a vincere, porteranno un beneficio enorme alla Roma nel presente, ma anche nel futuro. In Inghilterra, nel ritiro che parte oggi e si concluderà il 9 a Liverpool, Gasperini vuole che la squadra si accorci sempre di più, quasi come una fisarmonica. E che gli esterni comincino ad andare davvero. Perché è vero che Angelino e Wesley devono ancora assorbire bene i suoi dettami, ma è ancora più vero che Rensch e Salah-Eddine non sembrano proprio essere pronti per il suo calcio.