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rassegna stampa

Liti, fiducia e mercato: Fonseca si gioca tutto, tenendo fuori Dzeko e abbracciando ElSha

LaPresse

Scontro tra il bomber e il tecnico che voleva togliergli la fascia di capitano. Il portoghese: «Ho la fiducia del presidente». Ma se non batte lo Spezia, Allegri in pole

Redazione

Il tempo è finito. Nell’ultimo paradosso che il calcio giallorosso regala, Paulo Fonseca si gioca il futuro oggi contro lo Spezia, ovvero proprio la squadra che 4 giorni fa ha fatto detonare la crisi, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

La vigilia è stata addolcita un po’ in serata per la virtuale chiusura dell’accordo con El Shaarawy, che torna a Trigoria. È il primo rinforzo portato da Tiago Pinto, che presto sarà bissato da quello del terzino Reynolds del Dallas (7 milioni, più 15% sulla rivendita)

Cose importanti, ma che non oscurano il caso Dzeko, che sembra destinato a non rientrare in tempi brevissimi. Fonseca ieri non lo ha inserito nell’elenco dei convocati (come i riottosi Fazio e Jesus), adducendo un problema fisico, ma in realtà dietro c’è anche un rapporto compromesso da tempo. La situazione è precipitata dopo il flop contro lo Spezia. Già in campo, dopo la doppia espulsione e il grottesco episodio del 6° cambio «illegale», si vedeva come il bosniaco fosse furioso. Poi, a fine match, la tensione è scoppiata. Prima nel tunnel – e ne hanno fatto le spese anche gli assistenti del portoghese – e poi nel ventre dell’Olimpico. Secondo alcuni calciatori, la lite è stata brutta davvero, con Dzeko che ha rimproverato a Fonseca sia la "gaffe" dei cambi, sia gli errori gestionali, e si è arrivati ad un passo da conseguenze peggiori, col tecnico che ha minacciato di togliergli la fascia.

Fonseca ha annunciato a tutti che Dzeko non sarebbe stato convocato, e anche in questo caso i giocatori hanno provato a difendere il capitano. Si è esposto molto Pellegrini, amico di Edin, e questo non è piaciuto al portoghese, che crede di aver sempre difeso l’azzurro. Ma mentre sul bosniaco la dirigenza gli ha dato mano libera, su Pellegrini no.

"Ho sempre sentito l’appoggio del presidente e anche oggi (ieri, ndr) abbiamo parlato – ha detto Fonseca –. Il mio rapporto con Dzeko? Ha sentito un fastidio e non sarà pronto. Io devo focalizzarmi sui giocatori che ho. Sono qui da un anno e mezzo, conosco come funzionano le cose: quando non si vince, qualsiasi cosa si possa dire di male, arriva. Non voglio contribuire a queste speculazioni. La squadra è ancora dalla mia parte. Io poi sbaglio come tutti, ma non sono il tipo che si arrende".

Sulle sue spalle, però, incombono le ombre di Allegri (disponibile a parlare coi Friedkin) e preferito su tutti, Certo, Mazzarri o Montella sono pronti a fare da traghettatori), come Jardim (che piace a Tiago Pinto, al momento primo difensore di Fonseca), mentre Sarri parrebbe più adatto alla prossima stagione).