rassegna stampa

Taxi e De Rossi una regia per due. Zeman convinto?

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Se a Trigoria andasse di moda la sinistra — ma da una proprietà di magnati statunitensi è obiettivamente difficile pretenderlo — dietro la vittoria di Genova qualcuno potrebbe vedere anche...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Se a Trigoria andasse di moda la sinistra — ma da una proprietà di magnati statunitensi è obiettivamente difficile pretenderlo — dietro la vittoria di Genova qualcuno potrebbe vedere anche i frutti di una nuova autogestione. Vi diciamo subito, però, che non è così. Più corretto raccontare, allora, di una sorta di patto virtuale tra Zeman e la squadra. Un patto che — sull'onda delle idee zemaniane fatte di velocità, pressing e immediata ricerca della profondità — propone delle varianti che hanno il sapore del futuro, in particolar modo quelle concernenti Totti e la convivenza tra De Rossi e Tachtsidis.

Scia Prandelli In fondo, si tratta di tecnica e costruzione del gioco. Se il gioco più classico del boemo prevedeva un regista affiancato da due cursori, abili nell'interdizione e nell'inserimento, adesso l'allenatore della Roma ha la fortuna di avere un Totti che è di fatto un regista avanzato, e a centrocampo due giocatori come De Rossi e Tachtsidis che dimostrano di potersi integrare. In fondo, è quanto ha ispirato la mediana della Nazionale: provi a soffocare Pirlo? Ci penseranno De Rossi e Montolivo a impostare.[...]

Numero uno In realtà, i dati dimostrano come il greco e l'azzurro siano andati a giocare la palla nelle medesime zone, ma è interessante notare come De Rossi lo abbia fatto sempre di più nel corso della partita, finendo per essere il giocatore con il maggiore numero di passaggi riusciti (78) dell'intera giornata, in una classifica dominata — neppure a dirlo — da Pirlo. In fondo, alla fine, anche lo stesso Zeman sembra averlo accettato. «In fase offensiva Daniele non sarà mai uno che si propone in 40 metri: deve cercare di costruire per gli attaccanti». L'impressione è che neppure Tachtsidis ne faccia un dramma. [...]