Più otto. In classifica e nella testa. Più otto rispetto alla scorsa stagione. Questa Roma, la prima di Fonseca, allo stesso punto della stagione gira molto più forte della seconda di DiFrancesco, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta Dello Sport". In ognuno di quegli otto punti (28 contro i 20 dello scorso anno) c’è un motivo e un senso.
rassegna stampa
Tattica, equilibrio e mentalità: i giallorossi sono già nel futuro
La Roma ha conquistato otto punti in più rispetto alla scorsa stagione, ognuno dei quali trova una spiegazione nelle scelte portate avanti dalla società
Sapienzatattica
Fonseca è entrato nella testa e nel cuore dei giocatori. Il portoghese si è dimostrato anche un’abile stratega. Prima equilibrando il 4-2-3-1, poi bloccando un terzino, infine liberando la fascia all’altro, con l’esterno d’attacco di riferimento che va a giocare molto dentro, quasi da seconda punta.
Preparazionefisica
La Roma tiene bene anche fisicamente. La squadra ha benzina per tutti i 90 minuti. E non è un caso che nei secondi tempi siano arrivati più gol, oltre alle vittorie con Bologna, Lecce, Brescia e Milan (mettendo pure al sicuro quella di Verona).
Spiritodisacrificio
La squadra poi ha capito che deve lottare sempre, fino in fondo. E poi i giocatori della Roma si frequentano anche fuori dal campo.
Mercatook
Petrachi (e Fienga) sono riusciti in estate a costruire una squadra equilibrata. Nonostante il clima negativo e la sfortuna successiva. Lo si capisce ora che ci sono quasi tutti, ma lo si è capito soprattutto quando mancavano 7-8 titolari.
Cambiosocietario
Il club dalla scorsa estate è cambiato profondamente. Negli uomini e nei ruoli. Ma la metamorfosi non è ancora finita, da qui a giugno ci saranno ancora delle novità. L’aria che si respira è comunque positiva.
Mentalità
Fonseca vuole una Roma che abbia "coraggio e ambizione". Sono i due ingredienti per arrivare alla famosa mentalità vincente, quella che il portoghese vuole dai suoi. La Roma è sulla strada giusta.
Soliditàdifensiva
Nelle ultime tre partite la Roma ha preso un gol (a Verona) e molto del merito è anche dell’innesto di Smalling, autentico leader difensivo.
Gioventù
Giusto mix tra esperienza (Dzeko e Kolarov) e gioventù: Mancini, Zaniolo, Kluivert, Under, Diawara, Pellegrini e Cristante. Tutti giocatori con grandi margini di miglioramento, proprio perché molto giovani.
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