rassegna stampa

Taglio stipendi, linea dura dei club

I presidenti concordi sul taglio totale degli ingaggi nel periodo senza calcio. Ma il sindacato non ci sta: "Irricevibile".Ora verso trattative squadra per squadra

Redazione

E' di nuovo scontro. Durissimo, scrive "La Gazzetta dello Sport". Il tema è sempre quello del taglio degli stipendi dei giocatori, su cui ieri i presidenti video riuniti hanno raggiunto delle linee guida d’applicazione comuni. Tutti uniti. L’assemblea ha messo nero su bianco le modalità con cui i club vorrebbero intervenire: "Una riduzione pari a un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di un sesto della retribuzione totale annua lorda (ovvero due mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019-2020". Ma l’azione è subito stoppata dall’Aic: "È una proposta vergognosa e irricevibile". Bocciatura totale. L’intervento dei club è mirato in primis a posticipare il pagamento di marzo. Ma i club vorrebbero effettivamente arrivare a un taglio definitivo. Le società hanno già prodotto un documento di proposte a Figc Governo. Ma da ieri i club hanno chiamato ufficialmente in causa anche i loro tesserati: "Il contesto richiama tutti a un atto di forte responsabilità perché è messa a repentaglio la tenuta di tutto il sistema". Controreplica dell’Aic, nella stessa nota: "La discussione delle scorse settimane verteva sui termini di contestazione di mancati pagamenti da sospendere o posticipare. Ora capiamo che la vera intenzione è quella di non pagare".

Già nei giorni scorsi in realtà il banco di trattativa Lega-AIC era saltato per posizioni inconciliabili. I club di A hanno così lavorato a delle loro linee guida autonome, mentre il sindacato ha espresso il proprio punto di vista. Ogni club ha facoltà per trattare esclusivamente con i rispettivi tesserati. Sul mese di aprile c’è un’altra incognita: se i giocatori verranno chiamati ad allenarsi dopo il 13, torneranno regolarmente al loro lavoro e potrà essere rivendicato in busta paga. Senza un fronte comune, l’unica possibilità è che ognuno porti avanti trattativi in autonomia, secondo le proprie esigenze.

La ripresa o meno della stagione agonistica ovviamente inciderà. Per il resto la LegadiA segue "in stretto coordinamento" con Uefa, Figc ed Eca l’evoluzione dello scenario. E’ stata confermata la volontà di tornare a giocare senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo permetteranno.