rassegna stampa

Stavolta il turco saluta “solo” gli avversari. Lo Shakhtar è avvisato

Nessun gesto pro Erdogan dopo il quarto gol in tre partite. Il suo c.t. Lucescu: "Con lui parlo italiano, diventerà un leader"

Redazione

I nazionalisti turchi stavolta lo perdoneranno. Dopo le polemiche seguite alla doppietta col Benevento, per il saluto militare da dedicare ai morti nell’avanzata nel distretto curdo-siriano di Afrin ci sarà tempo. Cengiz Under ringhia al mondo del calcio la sua crescita esponenziale, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Quattro gol nelle ultime tre partite, un posto da titolare che sembra blindato in vista della trasferta contro lo Shakhtar Donetsk e, soprattutto, la benedizione oramai definitiva di tutto l’ambiente.

"Ovviamente ci vuole sempre la giocata di un singolo per vincere – spiega Di Francescoe ancora una volta è toccato a lui. Cengiz gioca più di squadra, anche se tecnicamente è incredibile, sapendo andare al tiro con grandissima velocità. Dopo le vacanze è tornato diverso e le sue quotazioni sono salite. L’ho visto pronto per giocare dall’inizio; prima era più un giocatore da 20 minuti. Ora invece è un giocatore che ci sta dando quel qualcosa in più. Adesso verrà esaltato da tutti perché si è meritato le prime pagine, ma deve lavorare con umiltà e disponibilità. Sta a me e all’ambiente farlo rimanere con i piedi per terra".

A far lievitare Under sono stati i progressi in italiano. "Sta lavorando bene – spiega Fazio –. Ha trovato una lingua molto diversa dalla sua, ma si sta impegnando per impararlo. Ora ha capito cosa vuole Di Francesco e si vede. Adesso tutti parlano di lui, ma deve stare tranquillo e continuare così". L’impressione è che il ventenne turco voli ancora basso. "È umile ed educato – garantisce Perotti –. L’italiano non lo parla ancora bene, ma è formidabile. Si merita tutto questo".

Lo giurano anche i social dei tifosi giallorossi, che oscillano tra esaltazioni e timori. "È il nuovo Salah", scrivono in tanti. "Speriamo non sia la prossima plusvalenza", si immalinconiscono i pessimisti. Ma a dominare è l’euforia. Chi può esultare è Mircea Lucescu, c.t. della Turchia ed ex allenatore degli ucraini. "Under diventerà un campione assoluto – ha detto nei giorni scorsi –. Ha tutto per diventare un leader. Io poi gli parlo sempre in italiano, così imparerà più velocemente la lingua e si integrerà ancora più in fretta".