rassegna stampa

Starwood, il primo asso  per lo stadio della Roma

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Starwood, Legends e Fleishman Hillard (per la comu­nicazione). I partners di Pallot­ta (con vista sullo stadio) co­minciano ad emergere e sono tutti di primissimo piano.

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(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Starwood, Legends e Fleishman Hillard (per la comu­nicazione). I partners di Pallot­ta (con vista sullo stadio) co­minciano ad emergere e sono tutti di primissimo piano.

Mar­chi Usa, ovviamente, perché da lì il presidente della Roma con­ ta di raggranellare (con l’inter­ mediazione di Goldman Sachs come advisor) quel miliardo di euro che serve per l’intero pro­getto. I lavoratori però no, quelli saranno italiani, come è ovvio che sia. E come è stato as­ sicurato dal presidente della Roma all’incontro con le sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl), a cui hanno preso parte anche le altre due menti della Raptor, Mark Pannes e Sean Barror.

Investitore Nel giorno in cui la Sensi ha risposto piccata sul­ la questione­ Soros («Non l’ho mai incrociato, a Pallotta chie­do di presentarmelo. La Roma è stata venduta ad un prezzo ri­ dicolo, non posso ascoltare an­ che la favola del rifiuto a So­ ros»), il primo asso nella mani­ ca è stato dunque calato ed è Starwood, un fondo america­no (con sede nel Connecticut) che gestisce asset per 33 mi­ liardi di dollari e che controlla alberghi e resort (quasi mille in tutto), uffici, e appartamenti (oltre 11.000) in tutto il mon­ do. Starwood avrà una funzio­ ne strategica dal punto di vista industriale ed ha preso una quota di minoranza di AS Ro­ ma SPV LLC, la «cassaforte» con cui Pallotta controlla NEEP Roma Holding SpA, la società che a sua volta controlla la Ro­ma.

«Roma è una delle città più importanti del mondo, questa operazione ci renderà protago­nisti di uno dei progetti più en­tusiasmanti in Europa» dice Barry Sternlicht, fondatore e presidente di Starwood Capi­tal. Poi c’è Legends, società che si occupa di studi di fattibilità per i servizi premium dello sta­dio e della vendita dei «naming rights». Ed infine Fleish­ manHillard, che si occupa del­ la comunicazione dello stadio, a cominciare dalla gestione del sito ad hoc. Sindacati  Dall’incontro con Pallotta e soci i sindacati roma­ ni sono usciti con una sensazio­ ne positiva. Lo stadio, una volta a regime, genererà circa mille posti di lavoro, considerando anche i 245 punti vendita pre­ visti. Nella fase di costruzione, invece, la stima dei sindacati (che accompagneranno l’opera dal punto dal punto di vista del­ la sicurezza e della formazione ) è di 12­15.000 posti di lavoro