Ci è riuscito Alberto De Rossi, in una finale di andata di Coppa Italia Primavera, ed è stato il primo in assoluto, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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Stadium inviolabile: 8 partite, 8 ko. Ma papà De Rossi…
Dalla "guerra" di Zeman al violino di Garcia: la Roma a casa Juve ha sempre perso, tranne con i giovani
Non ce l’hanno fatta Luis Enrique, Zeman, Garcia, Spalletti e Di Francesco, mentre Andreazzoli non ha fatto in tempo a tentare. La sfida tra Juventus e Roma allo Stadium è la sintesi del percorso fatto dalle due società in questi anni. Dal 2011, cioè da quando è stato inaugurato il nuovo impianto e, contemporaneamente, la Roma è diventata americana, De Rossi (e Totti prima di lui) e compagni non sono mai riusciti a portare via neppure un punto da Torino. Il bilancio non ammette repliche: otto partite, sette di campionato e una di Coppa Italia, e otto sconfitte, venti gol presi e appena tre fatti, di cui l’ultimo risale a quattro anni e due mesi fa.
C’era Miralem quando per la prima volta la squadra di Luis Enrique si presenta allo Stadium in campionato. È il 22 aprile 2012, di quel gruppo a Torino ci sono ancora Barzagli, Bonucci e Chiellini, della Roma il solo De Rossi. Conte, che si avvia a vincere il suo primo scudetto, chiede alla sua squadra almeno quattro reti e accusa i giallorossi, durante la riunione tecnica, di avere una fase difensiva da parrocchia. I suoi gli danno retta, e finisce 4-0. Non è però l’esordio assoluto visto che tre mesi prima la Roma aveva preso tre schiaffi in Coppa Italia, finendo eliminata ed in 10 per l’espulsione di Lamela per fallo su Chiellini.
Non va meglio l’anno successivo, quando Zeman prepara la partita contro i rivali di sempre come se fosse una guerra e al 90’ i senatori - De Rossi su tutti - non solo lo fanno notare, ma ribadiscono anche come non si debba illudere la gente parlando di scudetto. La Roma prende altre 4 reti, però Osvaldo, un altro di quelli che poi cambierà casacca, segna il primo gol romanista allo Stadium.
Le polemiche di Trigoria non sono niente rispetto a quelle del 5 ottobre 2014, unica vera partita che la Roma gioca alla pari con la Juventus a Torino. A gennaio, nella prima di Garcia allo Stadium, il copione non cambia e la Roma perde 3-0 finendo in 9 per le espulsioni di De Rossi e Castan, mentre 9 mesi più tardi quella che si presenta davanti ai campioni d’Italia è un’altra squadra. Forte e sicura di sé, ma la partita finisce ancora con la vittoria della Juventus. Rigore di Tevez subito pareggiato da Totti, poi segna Iturbe e pareggia ancora l’argentino, sempre su rigore, contestatissimo perché il fallo di Pjanic su Pogba è fuori area. Nel finale passa la Juve con un gol di Bonucci, ma la rabbia esplode perché Vidal è in fuorigioco attivo. Garcia fa il gesto del violino, Strootman in tribuna il gesto dell’ombrello, Totti la sintetizza: "La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, con le buone o con le cattive vincono sempre".
Da quel momento, però, la Roma ferma il suo percorso di crescita e con Spalletti e Di Francesco non riesce praticamente mai a giocare alla pari della Juve. Lo scorso anno, però, ci va vicina, con il gol divorato da Schick solo davanti a Szczesny.
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